Attentato in Germania, 5 morti e oltre 200 feriti: aggressore «positivo al test antidroga».
Nella serata di ieri, venerdì 20 dicembre, una BMW di grossa cilindrata e di colore scuro ha investito la folla che si dirigeva verso il municipio nel centro di Magdeburgo. Al momento, il bilancio delle vittime è di 4 morti e 205 feriti, di cui 41 in gravi condizioni.
Taleb Al Abdulmohsen(sopra, in foto) 50 anni, medico psichiatra nato in Arabia Saudita e trasferitosi in Germania nel 2006 durante la formazione specialistica con un permesso di soggiorno permanente, non era noto ai servizi segreti. Attivista anti-Islam e simpatizzante di Afd, accusava la Germania di volere islamizzare l’Europa. Dopo la sua cattura, scrive Bild, è risultato positivo al test antidroga, che rileva l’uso di un massimo di sette tipi di sostanze stupefacenti, tra cui cannabis, oppiacei, cocaina, anfetamine, metanfetamine (MDMA, ecstasy), benzodiazepine.
Il Ministro Piantedosi: massima attenzione agli eventi di piazza
Massima attenzione affinché siano adottate tutte le iniziative a tutela degli eventi di piazza: mercatini di Natale, processioni, cerimonie per il Giubileo, concerti. È la raccomandazione, a quanto si apprende da fonti qualificate, fatta dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alle forze di polizia nel corso della riunione convocata oggi pomeriggio al Viminale per esaminare i profili della minaccia dopo l’attentato di Magdeburgo. E le misure non vanno prese solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli centri. La preoccupazione degli apparati è il rischio emulazione e l’attivazione di un lupo solitario, in assenza di evidenze di pianificazioni ostili contro obiettivi italiani.
Saudita, medico psichiatra, in Germania dal 2006, attivo nell’assistenza ai rifugiati, ma da ateo e con un’ideologia anti-Islam, tanto da essere un sostenitore del partito di estrema destra tedesco AfD. Emergono dettagli sull’identità di Taleb Jawad Hussein Al Abdulmohsen, l’attentatore del mercatino di Natale di Magdeburgo, di cui circola la foto di un passaporto saudita scaduto nel 2012.
“Sono il critico più aggressivo dell’Islam”, disse in un’intervista alla Faz nel 2019 Abdulmohsen che appare molto attivo anche sui social: ha fondato e gestito il sito wearesaudis.net il cui scopo – spiegò lui stesso alla Bbc sempre nel 2019 – è quello di aiutare i rifugiati a ottenere asilo, in particolare ex musulmani che temono persecuzioni nel loro Paese. In home page ora campeggia la scritta in arabo e inglese: “Mio consiglio: non chiedere asilo in Germania”. In altre interviste accusò la Germania di accogliere islamisti e rifiutare l’asilo ai rifugiati anti-islamici. Alcuni osservatori suggeriscono che a Magdeburgo abbia agito per far ricadere la colpa – e quindi sollevare lo sdegno dei tedeschi prossimi alle elezioni – sui musulmani.
L’uomo, 50 anni, sarebbe inoltre ricercato in Arabia Saudita con diverse accuse tra cui terrorismo e traffico di ragazze minorenni, ma la Germania ne avrebbe rifiutato l’estradizione.
Al momento della cattura, un poliziotto gli si para davanti e punta la pistola contro la sua vettura. Il medico saudita scende e si stende sull’asfalto con le mani in vista. Ha il pizzetto, un paio di occhiali, veste in maniera distinta. Gli agenti lo circondano. Ha un bagaglio sospetto sul sedile, si teme possa avere con sé qualche esplosivo rudimentale. Scattano i controlli ma il pericolo non c’è. Né in auto e nemmeno nella sua abitazione di Bernburg, a circa 40 chilometri da Magdeburgo. L’azione è finita ed è chiaramente stata deliberata. Resta un interrogativo: perché?
Dissimulazione? Follia?
Se il motivo fosse proprio quanto dichiarato da Taleb, non avrebbe senso, quindi si affaccia l’ipotesi della simulazione “al contrario” appunto. Ma anche un gesto folle, in quanto al momento dell’arresto aveva assunto sostanze stupefacenti.
Solo prossimamente, con lo sviluppo delle indagini, potremo sapere l’assurda causa per un gesto così eclatante e drammatico.
(Fonti: Il Mattino, Il Fatto Quotidiano)