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Stellantis: cosa farà Elkann?

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opo le dimissioni del CEO Carlos Tavares, pressione bipartisan della politica su Stellantis, con la richiesta al presidente del gruppo John Elkann di riferire in Parlamento. Il deputato Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, nonché responsabile Fisco della Lega, riferisce della telefonata avuta con Elkann. «Ho nuovamente rimarcato l’importanza dello sviluppo dei siti produttivi e della salvaguardia dei livelli occupazionali in Italia – spiega il parlamentare – Il presidente Elkann, a fronte della mia rinnovata richiesta di audizione, ha ringraziato per l’attenzione che il Parlamento continua a riservare al settore automotive e a Stellantis, ma in questa fase ha tuttavia asserito di attendere la chiusura del tavolo di interlocuzione con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove è stato delegato l’Ing. Imparato, a capo della regione Europa, con il pieno mandato di chiudere positivamente le interlocuzioni. Sarà possibile individuare un momento successivo di confronto istituzionale, come anche richiesto dalle mozioni presentate in Parlamento».

«Tavares non ci mancherà, anche perché non abbiamo visto risultati fantasmagorici e siamo come tutti esterrefatti di fronte ai compensi finali di cui si favoreggia. Saranno pure frutto di accordi contrattuali, ma bisogna anche valutare i risultati. Certi manager vengono super premiati quando i risultati sono importanti. Marchionne a suo tempo ebbe grandi meriti perché diede un indirizzo a un gruppo industriale fondamentale nella storia italiana che usciva da anni difficili. Adesso, francamente, se si dovesse fare una valutazione costi-benefici, probabilmente dovrebbe essere Tavares a lasciare qualche soldo nelle casse del gruppo Stellantis» dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo in Aula.

«Come Pd torniamo a ribadire in questa sede la richiesta che il presidente di Stellantis John Elkann, che ha assunto un ruolo esecutivo dopo le dimissioni dell’ad Tavares, venga in Parlamento. Non è più procrastinabile la sua venuta, perché dobbiamo sapere quali sono le intenzioni del nuovo gruppo dirigente, non possiamo aspettare certo la metà del 2025, quando i vertici della società hanno detto che rinnoveranno l’ad. Ma chiediamo anche che il governo venga in Parlamento e si assuma le proprie responsabilità – ha detto sempre in Aula il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria nazionale del Pd – Nella legge di bilancio il governo ha compiuto la scelta gravissima di tagliare il fondo Automotive ereditato dal governo Draghi, portandolo da 5,8 mld a 1,2 mld. Sono state tagliate risorse preziose che dovevano sostenere la transizione di un settore decisivo dell’industria italiana. Il taglio è una decisione assurda, ancora più controproducente alla luce di quanto sta accadendo. Il governo si assuma la responsabilità, torni indietro rispetto a questa insensata decisione e si presenti al tavolo fissato per il 17 dicembre con fatti concreti come il ripristino delle risorse e strumenti di politica industriali indispensabili per affrontare questa crisi non a mani nude, ma secondo quanto chiedono le parti sociali».

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