L’ex vigilessa di Temù, nel bresciano, fu uccisa l’8 maggio 2021.
Si chiude come era previsto, ma con amarezza il processo di appello stamattina a Brescia che vede imputato il cosiddetto ‘trio criminale’ composto da Paola e Silvia Zani e Mirto Milani(sotto, in foto), per l’omicidio dell’ex vigilessa di Temù Laura Ziliani e madre delle due giovani.
Ai tre, già condannati in primo grado alla massima pena, è stato confermato l’ergastolo anche in appello .
Tutti e tre (Milani era il fidanzato di una delle due sorelle e anche amante dell’altra), secondo la Corte d’Assise di Brescia, l’8 maggio 2021 uccisero la vittima non per soldi o per odio, ma per “gratificare l’ego del gruppo e celebrare adeguatamente la coesione” dei suoi componenti.
Amarezza però da parte dell’avvocato di parte civile Piergiorgio Vittorini, che rappresenta una delle figlie di Laura Ziliani, che commenta: “Il processo d’appello si è chiuso come doveva andare. Dispiace solo che anche oggi è stata un’occasione persa per sentire delle scuse”.
Nessun commento a parte dei difensori se non un “speravamo in una nuova perizia psichiatrica” che si è lasciato sfuggire uno dei legali di Paola e Silvia Zani e di Mirto Milani che erano presenti in aula alla lettura del dispositivo e che hanno lasciato il Tribunale a testa bassa.
L’amarezza dei legali della terza figlia: «Nessuno ha chiesto scusa».
(Fonte: Leggo.it)