Sulla banchina antistante i binari, lei ha aperto la borsetta, ha tirato fuori il coltello e ha colpito il diciannovenne all’addome. I due ragazzi si conoscevano.
Ha quindici anni e ieri sera è uscita di casa a passeggio come tante sue coetanee. Dalla provincia ha scelto di andare a Napoli, di fare un giro per le strade della città, di divertirsi. E lo ha fatto portando con sé un coltello nella borsetta. Un’arma vera e propria che ha usato senza pensarci due volte, alla fine di un diverbio con un ragazzo poco più grande di lei. Era passata da poco la mezzanotte quando in un vagone della metropolitana, linea Uno, i due si incontrano per caso, lei è di Marano, lui di Scampia, si conoscono da tempo e cominciano a prendersi in giro. Sembra un gioco, un botta e risposta ma non è così, sicuramente non per lei: una volta scesi, sulla banchina antistante i binari, lei ha aperto la borsa, ha tirato fuori il coltello e ha colpito il diciannovenne all’addome. Ferite così gravi da far correre il ragazzo al Cardarelli: ora è in osservazione con una prognosi di quindici giorni. Dal suo letto di ospedale ha mandato un messaggio alla ragazza chiedendole perché l’abbia aggredito. La risposta è agghiacciante e senza senso: “Mi ero scocciata”.
Siamo arrivati all’assurdo. Adesso anche le ragazzine girano armate e sono pericolose.