La svolta dopo la tragica morte su pista di Matilde Lorenzi. Il Segretario generale Michel Vion: “La sicurezza viene prima di tutto”
Airbag obbligatori per tutti gli atleti che gareggeranno nelle discipline di velocità dello sci alpino a partire dalla stagione 2024/25. A pochi giorni di distanza dalla morte della giovane Matilde Lorenzi, cha ha riacceso il dibattito su questo dispositivo di sicurezza, arriva la svolta della Federazione internazionale di Sci.
In una riunione in videoconferenza, il Consiglio Fis ha approvato l’obbligatorietà degli airbag che finora erano soltanto facoltativi e consigliati: dovranno indossarli atleti e atlete impegnati nelle discipline veloci, superG e discesa. La National Ski Association può concedere eccezioni nel caso in cui l’airbag non sia adatto all’atleta e ne limiti i movimenti in modo non sicuro.
Lo ha detto il ministro per lo Sport Andrea Abodi (sopra, i foto)a margine di un evento a Milano, sottolineando la volontà che “questo dolore immenso che ha colpito la famiglia, ma anche la famiglia sportiva, oltre quella degli sport invernali, abbia un momento di riflessione ulteriore per capire come migliorare nella sicurezza”.
Un appello in questo senso è arrivato di recente dalla famiglia di Matilde Lorenzi, la sciatrice piemontese della Nazionale juniores morta dopo un incidente in allenamento in Alto Adige. Lo ha confermato la Federazione internazionale (Fis), che aveva deciso il provvedimento lo scorso giugno al congresso di Dubrovnik (Croazia), ribadendo che la sicurezza degli atleti è questione prioritaria
“Per la FIS, la sicurezza degli atleti viene prima di tutto e non è negoziabile”, afferma il Segretario generale della FIS Michel Vion. “L’adozione di airbag fa parte di un approccio più ampio che coinvolge tutti i fattori che possono ridurre al minimo il rischio di lesioni gravi: dalla conoscenza delle condizioni meteorologiche e dell’assetto della pista all’equipaggiamento come la biancheria intima antitaglio e gli attacchi intelligenti. Abbracceremo qualsiasi misura che dimostri di aiutare a proteggere la salute e il benessere degli atleti”.
Ci voleva la morte della giovane Matilde per arrivare ad una decisione storica sulla sicurezza degli atleti di questa disciplina.
Non dimentichiamoci la triste sorte occorsa al campione di formula 1 Michael Schumacher in seguito a una caduta rovinosa in sci.
La sicurezza non ha prezzo.
(Fonti: ADNKronos, Informazione.it, Sport Mediaset, Il Mattino di Padova)