La Corea del Nord entra nella guerra in Ucraina, dichiarandosi pronta a fornire il proprio sostegno e assistenza alla Russia.
“Vi assicuriamo ancora una volta che fino al giorno della vittoria saremo sempre saldamente al fianco dei nostri compagni russi“, ha dichiarato la ministra degli Esteri Choe Son Hee(sopra, in foto)durante i colloqui con il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, come riporta Interfax. “Fin dall’inizio dell’operazione militare speciale, il presidente della Repubblica Democratica Popolare di Corea Kim Jong-un ha dato istruzioni di non guardare indietro a nessuno e di sostenere e fornire assistenza all’esercito russo e al popolo russo con coerenza e forza”, ha infine aggiunto la Hee.
La Corea del Nord continuerà ad aumentare missili per il suo arsenale nucleare. Lo ha sottolineato a Mosca la ministra degli Esteri nordcoreana il cui Paese è sospettato di ricevere tecnologie russe in cambio del sostegno militare nella guerra in Ucraina. Kim Jong Un “ha chiaramente indicato che la situazione attuale richiede più che mai di rafforzare le nostre moderne armi nucleari offensive strategiche, nonché di migliorare la nostra capacità di risposta nucleare, e affermo ancora una volta che il nostro Paese non cambierà in alcun modo il percorso di rafforzamento del suo arsenale nucleare“, ha dichiarato la ministra Choe, durante l’incontro con il suo corrispettivo ruso Lavrov.
Il dialogo tra le due nazioni muove a un livello completamente nuovo dopo la firma del Trattato di partenariato strategico globale in uno storico vertice nella capitale Pyongyang. Secondo Lavrov “la partnership è essenzialmente strategica, anche in termini di quanto intenso sia stato il dialogo politico“, ha continuato poi descrivendo il vertice di giugno come una “fase molto importante”, preceduta da quella che ha definito “una visita molto significativa” del nordcoreano Kim presso lo spazioporto di Vostochny nell’Estremo Oriente russo l’anno scorso.
Per Kim Jong Hun “il pericoloso rafforzamento dell’alleanza nucleare da parte dei nemici e le loro rischiose manovre militari sottolineano l’importanza di rafforzare le nostre forze nucleari“, ha sostenuto, prima di rimarcare che l’unica pace è quella che “garantisce la sicurezza e il futuro dello Stato e del popolo della Corea del Nord“, per cui è necessario “dissuadere il nemico“. Ancora Kim aveva dichiarato ieri che l’ennesimo lancio nelle acque del Mar del Giappone è stata un’ “azione militare appropriata” nel mezzo alle crescenti tensioni con la Corea del Sud e alle accuse sul dispiegamento di soldati nordcoreani in Russia.
L’ asse del “Male” è chiaro a tutti, con Russia, Iran e Corea del Nord unite per muoversi contro l’Occidente, nella folle minaccia nucleare.
Questi sono gli stati guidati da dittatori mascherati da presidenti democratici, uniti per combattere una guerra senza senso, che si protrae lentamente da oltre due anni ormai, in una terra già devastata dall’incubo radioattivo.
Nessuno qui in Europa si aspetta una “Alba Rossa” o del “Giorno Dopo” con invasione militare o pioggia nucleare. Eppure la minaccia c’è, eccome. In ballo ci sono migliaia di testate nucleari, quando, secondo calcoli probabilistici, basterebbero solo 50 missili nucleari per sterminare l’umanità e devastare il pianeta Terra.
Come in un videogioco la reazione a catena è inevitabile, e per primo mancherà l’elettricità ovunque, fondamentale, ormai, per qualsiasi cosa nel vivere quotidiano. Il caos e la paura saranno brevi, dureranno pochi minuti, poi regnerà la morte su tutto.
Si salveranno forse le blatte, abituate a pasteggiare sulle ceneri dei diversi cataclismi da prima dei dinosauri.
(Fonte: Il Giornale)