“Un’elemosina senza pudore”, così i 3 euro in più alle pensioni minime per il leader m5s Giuseppe Conte. Medici e infermieri si fermano il 20 novembre. Elly Schlein: “Una batosta clamorosa per il servizio sanitario”.
La legge di bilancio arriva in Parlamento. Contiene le annunciate misure per ridurre le tasse ai lavoratori e aiutare le famiglie.
Ci sono i promessi “sacrifici” a carico di banche e assicurazioni, ci sono i tagli ai ministeri e il tetto agli stipendi dei manager degli enti.
E’ sulla Sanità che si consuma lo scontro: le risorse deludono i sindacati di medici e infermieri, che proclamano lo sciopero. E anche l’aumento delle pensioni minime fa discutere: per gli anziani con l’assegno più basso – calcolano i sindacati – sono appena 10 centesimi al giorno.
Il testo della legge, chiuso ieri notte al ministero dell’economia, è stato firmato in mattinata dal capo dello Stato, prima dell’invio alle Camere. La manovra vale 30 miliardi per il 2025, conferma la premier Giorgia Meloni, che torna all’attacco del superbonus (senza – dice – “avremmo potuto” ampiamente “aumentare le minime” con “20mila euro per ogni pensionato”) e rivendica: si concentra sulle priorità, “lavoro, salari, famiglia e sanità e lo fa senza aumentare le tasse e mantenendo i conti in ordine”.
C’è l’aumento delle pensioni minime, che dal 2025 salgono del 2,2% a 617,9 euro: tre euro in più. Ma senza un’intervento sarebbero calate, scese a 604 euro.
La Uil pensionati fa i calcoli: sono “10 centesimi al giorno per il 2025 e circa 4 centesimi per il 2026”. “Un’elemosina senza pudore”, la definisce il leader M5s Giuseppe Conte. Ma la stangata arriva anche per la Sanità, denunciano le opposizioni. La manovra stanzia 1,3 miliardi per il 2025 e risorse per i contratti. Promettendo assunzioni dal 2026.
Per i sindacati dei medici e degli infermieri non basta: si “conferma la riduzione del finanziamento rispetto a quanto annunciato”, denunciano Anaao, Cimo e Nursing up, che il 20 novembre sciopereranno e scenderanno in piazza.