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L’Ungheria chiede la revoca dell’immunità per Ilaria Salis

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 Le autorità ungheresi hanno chiesto al Parlamento Europeo la revoca dell’immunità dell’eurodeputata italiana, Ilaria Salis(AVS), che aveva già trascorso 15 mesi di detenzione cautelare in Ungheria nell’ambito di un processo per l’aggressione di alcuni cittadini ungheresi durante una manifestazione. Inizia così l’iter con cui il Parlamento Europeo si pronuncerà sulla richiesta.

Il primo passo è nella commissione giuridica (Juri). L’immunità parlamentare – si legge nei documenti del PE – è una garanzia di indipendenza del Parlamento in quanto istituzione e dei deputati che lo compongono e non un privilegio personale del deputato. È intesa a proteggere il Parlamento e i deputati che lo compongono da procedimenti penali relativi ad attività svolte nell’esercizio del mandato parlamentare e che non possono essere disgiunte da tale mandato.

La commissione giuridica del PE non esamina la colpevolezza o meno del deputato e sulla pertinenza del procedimento giudiziario. Si limita a stabilire se dalla necessità di salvaguardare l’indipendenza del Parlamento discenda un ostacolo per il procedimento giudiziario. Così come non esamina i meriti relativi dei sistemi giuridici e giudiziari nazionali. Presunte carenze dei sistemi giudiziari nazionali non possono essere usate per giustificare una decisione di non revocare o di difendere l’immunità di un deputato. L’esame di ciascun caso di immunità – che avviene sempre a porte chiuse – comprende una presentazione iniziale a cura del relatore in commissione, un’eventuale audizione del deputato interessato, uno scambio di opinioni e un voto. Le audizioni sono facoltative: un deputato puo’ sempre rinunciare al diritto a essere ascoltato. Al termine dello scambio si procede alla votazione e la richiesta viene messa all’ordine del giorno della plenaria successiva per il voto in aula. 

Rischia grosso la Salis, se le dovesse venir revocata l’immunità. E sarebbe una vittoria per Orban e per chi la ritiene una delinquente avvezza a risse e danneggiamenti, non solo in Italia ma anche all’estero. Come “regalo”, AVS di Bonelli e Fratoianni già ci avevano fatto l’onore di Soumahoro, che non si accorgeva minimamente di quanto succedesse nella cooperativa amministrata da moglie e suocera, ma sfruttandone l’immagine a fini di propaganda. La Salis sembrava innocente e ingiustamente detenuta in Ungheria, con tanto di catene, per poi “sbroccare” una volta diventata libera eurodeputata, con dichiarazioni assurde su immigrazione, carceri e ovviamente occupazione edilizia( di cui lei ne è esperta).

(Fonte: AGI)

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