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Riforma corsi di Medicina, da 20 a 80 mila candidati. I rettori: “Non ci sono risorse per tutti”

Da 20 mila diventeranno 80 mila i candidati ai corsi di Medicina. E’ la conseguenza della riforma dell’accesso al corso di laurea che non prevede più una selezione attraverso un test. Le rettrici e i rettori riuniti nella Crui, la Conferenza dei rettori italiani esprimono “profonda preoccupazione” per almeno tre aspetti principali della riforma dell’accesso a Medicina: in particolare la sostenibilità economico-finanziaria.

“Il taglio subito dai bilanci delle università nell’anno corrente ha sfiorato il 10%”, scrivono. “Le risorse utilizzate finora per 20.000 studenti non possono essere sufficienti per i 60-80 mila studenti che frequenterebbero una volta che la revisione andasse a regime”.

“La situazione – osserva il Crui – da preoccupante diventa drammatica quando si considera l’assoluta incertezza sul finanziamento statale anche per l’anno 2025: in questo contesto l’ingresso di 40-60.000 mila candidati in più è semplicemente impensabile”.

Al secondo punto delle preoccupazioni c’è l’accoglienza e formazione adeguata dei futuri aspiranti medici. Esiste infine un rischio consistente che la riforma determini una ulteriore diminuzione di candidati per le altre professioni, in particolare quella infermieristica, i cui laureati sono molto più carenti e necessari dei medici”, concludono i rettori.

Quello che servono sono i medici. Tanti. Ma soprattutto bravi.

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