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Rissa tra minorenni nella Napoli “bene”

Hanno tra i 13 e i 16 anni e sono tutti di buona famiglia i sei minori che la scorsa notte, nel quartiere Chiaia di Napoli, sono stati protagonisti di una violenta rissa. I carabinieri ne hanno individuato sei e sono ora sulle tracce degli altri. Le violenze sono scattate in via Ascensione: l’intervento dei militari è scattato dopo una segnalazione giunta al 112 con la quale è stata segnalata una “grossa rissa”. 

Quando arrivano i militari c’è chiacchiericcio ad alta voce ma alcuna rissa. Poco distanti, però, 6 ragazzini parlano tra loro e si allontanano velocemente. Sono giovanissimi, tra i 13 e i 16 anni, sono tutti appartenenti di buona famiglia e indossano felpe nere con cappuccio. Non fanno nulla di strano ma i carabinieri decidono di fermarli e identificarli. Bastano pochi minuti ai militari per collegarli alla rissa segnalata poco prima. 

Le immagini dei sistemi di videosorveglianza parlano chiaro e permettono ai militari di cristallizzare la vicenda.  I minorenni sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per poi essere affidati ai rispettivi genitori. Le indagini proseguono per identificare gli altri ragazzi.

Sembra si siano dati appuntamento tramite chat. Sono passati decenni da West Side story e Arancia Meccanica, e il fenomeno della violenza minorile, soprattutto “di quartiere” ha sempre il suo fascino nelle generazioni di giovani, soprattutto in una società dove la violenza diventa anche oggetto di “Challenge”(sfide).

Da napoletano mi viene da pensare alla cosa come in una vignetta:

La mamma: “Francé, che fai, esci?”

Il figlio: “Sì mammà, vaco nu mument a schiatta ‘a capa a Giuann dell’Umberto”(traduzione: vado un momento a rompere il cranio a Giovanni del Liceo Umberto).

Mala tempora currunt. Semper.

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