L’ingresso della palestra della scuola Ciccone di Saviano bloccata dai tanti cittadini che sono arrivati qui per dare l’ultimo saluto ai piccoli Giuseppe e Autilia Pia Zotto, alla mamma Vincenza Spadafora e alla nonna Autilia Ambrosino la cui vita si è spezzata alle 7 di una domenica di settembre dopo un’esplosione improvvisa che ha fatto venire giù la casa in cui abitavano. Sui cancelli la partecipazione al dolore espressa in una moltitudine di manifesti funebri. Su uno striscione della curva A si legge il ricordo commosso di quelli che ormai sono angeli di Saviano. E poi molti palloncini Spalti gremiti e tante autorità ai funerali celebrati dal vescovo di Nola, mons. Francesco Marino. C’era il prefetto di Napoli Michele Di Bari che era arrivato qui appena dopo la tragedia, c’erano il presidente della regione Vincenzo De Luca e il sindaco della città metropolitana di Napoli Gaetano Manfredi( sotto, in foto).
“La nostra presenza qui è una presenza di fede. Ci uniamo ai familiari, presenti e assenti, al papà Antonio e al piccolo Gennaro di soli 2 anni, ricoverati in ospedale”, le parole scelte dal vescovo Marino(sopra in foto) all’inizio della sua omelia servono quindi a esprimere vicinanza e preghiera anche per gli altri due componenti della famiglia estratti dalle macerie della palazzina.
Accanto alle autorità anche poliziotti, agenti della polizia municipale e molti carabinieri in rappresentanza dei militari dell’Arma che per primi hanno scavato insieme ai vigili del fuoco per soccorrere i feriti e liberare le salme delle vittime.
Saviano piange i suoi figli, mentre proseguono le indagini per capire cosa li abbia strappati a questa comunità affranta. Forse una bombola di GPL che si è trasformata in una vera bomba.