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Sanità: stretta del governo sulle aggressioni in Pronto Soccorso

La risposta del governo contro l’aumento dei casi di violenza nei confronti degli operatori sanitari è infine arrivata. Arriva oggi in Consiglio dei ministri il decreto legge con le misure urgenti per contrastare questi odiosi fenomeni, aumentanti in modo esponenziale negli ultimi cinque anni.

Il provvedimento, sollecitato dal ministro della Salute Orazio Schillaci(sopra, in foto), si compone di cinque articoli, secondo quanto riferito dall’Adnkronos Salute che ne ha visionato la bozza. Sono in arrivo pene rafforzate per chi è responsabile di comportamenti violenti contro i medici e gli operatori sanitari ed è prevista una pena aggravata per il reato di danneggiamento all’interno delle strutture sanitarie o socio-sanitarie pubbliche e private.

L’articolo 1, infatti, che va a modificare l’articolo 635 del Codice penale, prevede la reclusione da 1 a 5 anni e la multa fino a 10mila euro. L’articolo 2 va a modificare gli articoli 380 e 382 bis del Codice di procedura penale e prevede che, “quando non è possibile procedere con l’arresto per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica o individuale“, si considera l’autore della violenza “in stato di flagranza sulla base di documentazione video-fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informativa o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto. Sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le 48 ore dal fatto“.

L’articolo 3 prevede che le telecamere all’interno delle strutture sanitarie andranno segnalate nel rispetto della privacy, mentre all’articolo 4 si precisa che dal decreto “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica“. L’articolo 5 ricorda inoltre che l’entrata in vigore del Dl, che sarà presentato alle Camere per la conversione in legge, scatta il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Questo – detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio(sopra, in foto), illustrando il decreto in conferenza stampa – è “un provvedimento chiesto praticamente da tutti il mondo sanitario e presumo anche dai cittadini. Tende a proteggere l’esercizio della professione sanitaria da quelle forme di aggressioni particolarmente odiose, dal devastamento delle strutture sanitarie pubbliche e private“. L’esponente di governo ha quindi ribadito i capisaldi della norma, studiata in collaborazione con il ministero della Salute. “Interveniamo aumentando la pena per il delitto di danneggiamento aggravato, con aumento della pena fino a 5 anni, e con provvedimento di ordine procedurale con l’arresto obbligatorio nella flagranza di reato“, ha spiegato il ministro Nordio, aggiungendo che si tratta di “un provvedimento molto importante dal punto di vista sia sostanziale che procedurale, e siamo certi che avrà un forte effetto deterrente“.

Il decreto-legge – si legge analogamente nella relazione illustrativa della bozza – “risponde all’esigenza di contrastare il fenomeno delle aggressioni a danno del personale sanitario e socio-sanitario nonché del danneggiamento dei beni mobili o immobili destinati all’assistenza sanitaria, garantendo a tali professionisti di poter svolgere la propria attività, finalizzata alla tutela della salute, in condizioni di maggiore sicurezza e controllo“. L’esecutivo interviene così su un problema che negli ultimi anni aveva registrato un rilevante incremento degli episodi violenti a danno di persone e cose all’interno delle strutture sanitarie.

(Fonte: Il Giornale)

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