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Un caso assurdo di malagiustizia nipponica

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Dopo decenni passati nel braccio della morte, un 88enne in Giappone è stato assolto dall’accusa di quadruplice omicidio.

Condannato nel lontano 1968, non era mai stato giustiziato per via di lunghi appelli e del nuovo processo. Ci sono voluti ben 27 anni: nel 2014 viene rilasciato quando una corte ha ordinato un nuovo procedimento sulla base di nuove prove

Il tribunale distrettuale di Shizuoka, in Giappone, ha ritenuto non colpevole l’88enne Iwao Hakamada, ex pugile, in un nuovo processo per un caso di quadruplice omicidio del 1966, ribaltando una precedente condanna ingiusta, dopo decenni nel braccio della morte. Il presidente della corte, Koshi Kunii, ha affermato che si è verificata una fabbricazione multipla di prove e che Hakamada non era il colpevole. Lo ha riferito l’emittente giapponese NHK. L’uomo è il quinto condannato a morte a essere dichiarato non colpevole in un nuovo processo nella storia della giustizia penale giapponese del dopoguerra.
 

L’ odissea di un uomo: la condanna, il braccio della morte, infine l’assoluzione

Hakamada era stato condannato per omicidio nell’uccisione nel 1966 di un dirigente aziendale e di tre membri della sua famiglia e per aver appiccato il fuoco alla loro casa. Condannato a morte nel 1968, non era stato giustiziato a causa dei lunghi appelli e del nuovo processo. Ci sono voluti ben 27 anni perché la corte suprema respingesse il suo primo appello per un nuovo processo. Il suo secondo appello per un nuovo processo è stato presentato nel 2008 dalla sorella Hideko Hakamada, ora 91enne(!), e la corte si è finalmente pronunciata in suo favore nel 2023, aprendo la strada all’ultimo nuovo processo iniziato a ottobre. Hakamada è stato rilasciato dalla prigione nel 2014 quando una corte ha ordinato un nuovo processo sulla base di nuove prove che suggerivano che la sua condanna potesse essere basata su accuse fabbricate dagli investigatori, ma non è stato scagionato. Prima di allora, l’uomo aveva già trascorso 48 anni dietro le sbarre, la maggior parte dei quali passati nel braccio della morte, il che fa di lui il condannato a morte più anziano al mondo.

Sembra che la malagiustizia sia presente in goni sistema giuridico. Giappone incluso.

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