Federica Manzon ha vinto con Alma (Feltrinelli), fuggita da Trieste e ritornata per raccogliere l’improvvisa eredità del padre, il Premio Campiello 2024.
Nel suo romanzo è forte il leit motiv dei confini personali e storici ha rapito l’interesse della Giuria dei Trecento Lettori Anonimi con ben 101 voti.
“Visto che è un libro nato nei confini lo vorrei dedicare a tutte le persone che hanno attraversato i confini, soprattutto il confine orientale di Trieste e che lo fanno immaginando e sognando un presente migliore in un momento in cui a Trieste prima ancora che in altre parti di Europa, Schengen è stato sospeso e lo è ancora. Vorrei che questa piccola cosa mia fosse di buon auspicio” ha dichiarato la scrittrice visibilmente emozionata che era già stata nella cinquina del Campiello nel 2011 con “Di fama e di sventura”.
“Alma è nata sul confine orientale dell’Italia, Trieste, e come quel confine tiene in se tanti parti che non convivono sempre pacificamente” ha detto la scrittrice che vive tra Trieste e Milano, lavora nel mondo dell’editoria e ha esordito nel 2008 con “Come si dice addio”.
Auguri, excelsior!