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Auguri Ornella, hai il sapore dell’eternità!

Ornella Vanoni oggi compie 90 anni coronati da una carriera senza pari.

Vero mito e non perché sia un’irraggiungibile figura circondata dal mistero ma proprio per la sua capacità di essere presente sulla scena da poco meno di settant’anni con la sua vivacissima personalità, la sua classe artistica senza eguali e una incredibile carriera così ricca di incontri con personaggi formidabili da meritare un romanzo( e sarebbe un best seller).

Sempre ricercatissima ospite dei programmi televisivi, per le storie della sua incredibile vita che racconta con piacere e sincerità, sempre imprevedibile e la totalmente indifferente nei confronti del politicamente corretto e delle regole del galateo televisivo.

Lo dimostra il regalo che si è fatta per il suo compleanno, incidendo Ti voglio con Elodie e ditonellapiaga in attesa di Diverse, il suo nuovo progetto discografico che uscirà venerdì 18 ottobre per BMG.

  La sua è una avventura umana e artistica all’insegna della extraordinarietà: figlia della ricca borghesia milanese, diventa, a soli vent’anni, la “ragazza della Mala”, nell’ambiente del teatro Piccolo, luogo in quel di Milano che viveva la stagione in cui insegnava al mondo una nuova idea di Cultura. Con grande scandalo dei benpensanti, Ornella diventa la compagna del grande Giorgio Strehler che, con un’intuizione geniale e la complicità di personaggi come Dario Fo, Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi e Gino Negri, la veste di un repertorio entrato nella storia: “Le canzoni della Mala”, opera di fini intellettuali ma presentate come frutto di ricerca su antichi manoscritti di ballate folkloristiche e popolari. Nascono capolavori come “Ma mi” e “Le mantellate”.

Finito il sodalizio con Strehler e l’ambiente del teatro Piccolo, Ornella entra in contatto con la prima vera generazione di cantautori, la Scuola Genovese: sboccia l’amore con Gino Paoli immortalato da una delle più belle canzoni della storia della musica italiana, “Senza fine“. Con Gino Paoli sono rimasti amici tutta la vita, i loro concerti insieme sono stati un grande spettacolo e un grande divertimento per l’incontro-scontro di due personalità così forti.

Voce unica nell’universo della canzone, diventa unica lei stessa, lontano dalle convenzioni melodiche ordinarie. spaziando dalle cover di Roberto Carlos, “L’appuntamento” a quelle della Piaf, “L’albergo a ore”, o di Tammy Wynette, “Domani è un altro giorno” fino a quell’intuizione geniale di Sergio Bardotti che le fa incidere “La voglia la pazzia l’incoscienza e l’allegria” con Vinicius De Moraes e Toquinho, canzoni scritte da Jobim e Chico Buarque, un album storico che ha contribuito alla popolarizzazione della musica brasiliana in Italia.

Sensuale, elegante, desiderabile, è un’artista votata a un respiro internazionale che la fa entrare nell’olimpo, collaborando con tutti i più grandi autori e artisti italiani, Lucio Dalla e Fabrizio De Andrè compresi.

E’ stata anche la prima donna a vincere il Premio Tenco per il “miglior cantautore” perché nel frattempo aveva anche cominciato a scrivere le canzoni.

Prova di una creatività fuori dai classici schemi tradizionali è “Ornella &”, un album registrato a metà degli anni ’80 a New York, dopo che aveva più volte collaborato con Gerry Mulligan, con artisti del calibro di Gil Evans, Herbie Hancock, George Benson, i fratelli Michael e Randy Brecker, Ron Carter, che rappresenta un’altra pagina memorabile della discografia italiana, insieme a un canzoniere che fa parte della memoria collettiva. La grandezza di Ornella Vanoni sta nel suo essere riuscita a non perdere mai il contatto con la realtà musicale, al di là delle mode e del susseguirsi dei trend, evitando al tempo stesso il pericolo di essere soltanto un classico con una vitalità straordinaria e una consapevolezza superiore che viene da una vita memorabile.

Una volta da bambino la vidi a Ischia, e non dimenticherò mai il suo sorriso!

Ancora auguri, auguri “senza fine”!

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