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Guerra Russia-Ukraina: si alza il tiro?

Gli Stati Uniti mantengono stabile la loro posizione sulle limitazioni imposte all’esercito ucraino nell’utilizzo di armi americane all’interno del territorio russo, e “oggi non ci saranno nuovi annunci” in merito. Lo ha dichiarato John Kirby(sopra, in foto), portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, in previsione del colloquio tra Joe Biden e Keir Starmer. Durante un incontro con i giornalisti, Kirby ha precisato: “Non ci sono cambiamenti nella nostra linea su questa questione”. Questa settimana, infatti, i colloqui diplomatici si sono concentrati sulla possibilità che Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia consentano all’Ucraina di utilizzare missili a lungo raggio per colpire in profondità il territorio russo.

Al momento i Paesi occidentali consentono a Kiev di colpire solo obiettivi militari appena oltre il confine russo. Gran Bretagna e Francia sono pronte a consentire attacchi più profondi con le loro armi, ma attendono l’approvazione di Biden, che esita sull’uso di armi americane per tali attacchi. Il tema è al centro del colloquio tra Biden e Starmer, ma Kirby ha smentito che possano esserci annunci che possano modificare la posizione della Casa Bianca.

L’indiscrezione del New York Times

Secondo trapelato da il l New York Times, citando alcuni funzionari europei, il presidente Joe Biden sembrava vicino a consentire all’Ucraina di utilizzare armi occidentali a lungo raggio per colpire in profondità la Russia, a patto che non siano fornite dagli Stati Uniti. In primavera, la Casa Bianca ha autorizzato per la prima volta Kiev a colpire l’artiglieria russa e altri obiettivi appena oltre il confine russo, al fine di evitare che le truppe russe potessero attaccare città e paesi vicino a Kharkiv. Successivamente, questo permesso è stato ampliato, pur trattandosi sempre di operazioni difensive.

I funzionari americani sono preoccupati di usare i missili Atacms(sopra, in foto)per colpire in profondità in Russia, a causa del rischio di escalation del conflitto. L’intelligence Usa, riporta il New York Times, teme che il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti possa portare la Russia ad aiutare Iran e alleati a colpire le forze americane in Medio Oriente. Gli ucraini sostengono che i timori di Washington di provocare una risposta russa siano esagerati, fornendo come esempio l’operazione nella regione di Kursk.

Le parole di Vladimir Putin

La Russia ha revocato l’accreditamento a sei diplomatici britannici, accusandoli di spionaggio, poco prima di un incontro cruciale tra Joe Biden e il premier britannico Keir Starmer, che potrebbe permettere all’Ucraina di colpire obiettivi militari in Russia con armi a lungo raggio occidentali. Vladimir Putin ha avvertito che un attacco ucraino in profondità in Russia equivarrebbe a una guerra con la Nato, provocando una risposta russa. L’Fsb russo ha infatti accusato il Regno Unito di fomentare il conflitto in Ucraina e di minacciare la sicurezza della Russia.

Sergey Karaganov(in foto, sopra), presidente onorario del Consiglio per la Politica Estera e di Difesa della Russia, ha dichiarato che, se l’Ucraina ottenesse il permesso di usare armi occidentali per attacchi in profondità nel territorio russo, ci sarebbe un’escalation che potrebbe culminare con ritorsioni contro Paesi europei membri della Nato. Ha inoltre accennato alla possibilità, anche se remota, di attacchi nucleari, pur sperando che non si arrivi a questo. La tensione tra Mosca e i Paesi della Nato rimane altissima.

Sono ormai 2 anni che viviamo con l’incubo di un allargamento del conflitto in Ukraina e dell’utilizzo di armi nucleari.

La terra morirà urlando, ma nessuno più la sentirà gridare.

(Fonte: Il Giornale)

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