Home Cronaca Base Jumping, uno sport pericoloso e spesso mortale

Base Jumping, uno sport pericoloso e spesso mortale

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E’ lo sport sicuramente più pericoloso.

Un 33enne sportivo è deceduto precipitando rovinosamente al suolo sulle rocce, dopo essersi lanciato dal Forcellino, località montana dei Piani Resinelli sopra Abbadia Lariana, nel Lecchese .

L’uomo è stato trovato senza vita dopo l’allarme lanciato dagli amici.

Si era lanciato intorno alle 13:00.

Da una prima ricostruzione, dopo il lancio sarebbe insorto un problema alla tela della tuta che serviva a farlo planare. Sulla tragica dinamica dell’accaduto indagano le forze dell’ordine.
    Sono stati mobilitati l’elisoccorso, il Soccorso alpino, i Vigili del fuoco e i Carabinieri. Il cadavere dell’uomo è stato trovato, dopo alcune ore di ricerche, nei boschi sotto la zona del lancio.
    Lo scorso febbraio, aveva perso la vita in circostanze simili un altro sportivo, Alessandro Fiorito, di Gallarate, in provincia di Varese, pilota di professione, che si era lanciato con la tuta alare dallo stesso punto.

Questa, alcuni diranno, è la “maledizione” di Patrick de Gayardon de Fenoyl(in foto).

Considerato il pioniere della specialità dello skysurf, che prevede l’utilizzo di una tavola simile a quelle da snowboard per planare durante la caduta libera, la sua figura venne resa popolare al grande pubblico da uno spot televisivo della marca di orologi Sector. È ricordato anche come il maggior sviluppatore della tuta alare, che consente un maggiore spostamento orizzontale durante la caduta libera aumentando il tempo di permanenza in volo.

Perse la vita il 13 aprile 1998, nei cieli delle Hawaii, durante un lancio di prova con la tuta alare. Fu il primo e il più “famoso” proprio per esserne stato il pioniere.

Chi, come me, ha visto nascere la sua figura, ricorderà il motto del brand che lo sponsorizzava: no limits.

L’unico limite è la morte.

(Fonte: ANSA, Wikipedia)

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