Questa è una storia strana, ma è una vicenda al 100% tipicamente italiana. La questione è esplosa il 26 Agosto.
I protagonisti sono un ministro della Cultura e una imprenditrice che è anche “influencer”. Cominciamo dal Sig. Sangiuliano.
–Gennaro Sangiuliano (Napoli, 6 giugno 1962) è un giornalista, saggista e politico italiano, dal 22 ottobre 2022 ministro della cultura nel governo Meloni. È stato direttore del quotidiano Roma di Napoli dal 1996 al 2001 e del TG2 dal 2018 al 2022 e vicedirettore del quotidiano Libero e del TG1 dal 2009 al 2018.Frequenta il liceo classico “Adolfo Pansini” di Napoli e si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. In seguito consegue il master in Diritto privato europeo presso la Sapienza – Università di Roma e il dottorato di ricerca in Diritto ed Economia presso l’Università “Federico II” di Napoli.È docente esterno a contratto di Diritto dell’informazione presso la Lumsa e di Economia degli intermediari finanziari alla Sapienza. Inoltre, dal 2016 è titolare del corso di Storia dell’economia e dell’impresa alla Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli di Roma e dal 2015 ricopre la carica di direttore della scuola di Giornalismo dell’Università degli Studi di Salerno. È docente del Master in Giornalismo e Comunicazione della Università telematica “Pegaso”. Lavora a Canale 8 di Napoli, dirige l’Opinione del Mezzogiorno (quindicinale di Publimedia) ed entra nella redazione di Economy, periodico considerato da alcuni vicino a Francesco De Lorenzo. Assieme a Ciro Paglia, storico capo redattore de Il Mattino, pubblica il volume Il paradiso: viaggio nel profondo nord, in risposta al controverso L’Inferno di Giorgio Bocca. Nei primi anni 1990 Sangiuliano lavora a L’Indipendente e poi alla redazione politica del quotidiano Roma di Napoli (giornale vicino a Giuseppe Tatarella), di cui sarà direttore dal 1996 al 2001. È stato quindi capo della redazione romana e poi vicedirettore del quotidiano Libero durante la direzione di Vittorio Feltri. Scrive in quel periodo anche per il settimanale L’Espresso e per le pagine culturali de Il Sole24Ore. Ha iniziato a occuparsi di economia per il mensile Nord e Sud, la storica rivista fondata da Francesco Compagna. Ha scritto per Il Giornale di Napoli durante la direzione di Lino Jannuzzi, per Il Foglio di Giuliano Ferrara e per Il Giornale. Entrato in Rai nel 2003 come inviato del TGR, Sangiuliano diviene caporedattore e poi passa al TG1. È stato inviato in Bosnia, Kosovo e in Afghanistan. Nel 2009 Sangiuliano è nominato vice direttore del TG1 durante la direzione di Augusto Minzolini. In tale periodo Sangiuliano è regista dei servizi sulla casa di Montecarlo con cui viene messo a lungo in discussione Gianfranco Fini, allora in rotta con la dirigenza del PdL. Il 31 ottobre 2018 viene nominato dal Cda della Rai, su proposta dell’amministratore delegato Fabrizio Salini, nuovo direttore del TG2, succedendo a Ida Colucci. Lascia la Rai il 21 ottobre 2022 in seguito alla sua nomina a ministro. Sangiuliano ha fatto parte da giovanissimo del Fronte della Gioventù. Dal 1983 al 1987 è stato consigliere circoscrizionale del partito Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale nel quartiere Soccavo di Napoli. Alle elezioni politiche del 2001 Sangiuliano è candidato alla Camera dei deputati nella lista Casa delle Libertà nel collegio di Napoli Vomero, ma non viene eletto.
Il 21 ottobre 2022 viene nominato Ministro della cultura nel governo Meloni. Nonostante un’iniziale contrarietà alle domeniche gratuite nei musei, ha successivamente cambiato opinione, estendendo la misura anche alle principali ricorrenze della Repubblica Italiana (25 aprile, 2 giugno e 4 novembre).
Una delle prime azioni intraprese dal Ministro durante la sua carica è stata quella di introdurre il biglietto d’ingresso per il Pantheon, basandosi sul modello parigino di Hôtel des Invalides dove si trova il feretro di Napoleone Bonaparte. L’accordo trovato prevede che il 70% dei proventi siano destinati alla manutenzione del sito, mentre il restante 30% andrà alla Curia per sostenere opere a beneficio dei poveri della città; inoltre, durante le funzioni religiose verrà garantito il libero accesso.
Ci sarebbero numerosi saggi da lui scritti e premi ricevuti, ma non voglio tediarvi ulteriormente.
Passiamo quindi alla Sig.ra Maria Rosaria Boccia. Tutti gli occhi sono puntati su lei, la donna del caso Sangiuliano, che continua a rivelare dettagli sui social riguardo la (smentita) nomina come “Consigliere per i Grandi Eventi” al Ministero della Cultura. La ragazza avrebbe però partecipato (e Instagram le fa da testimone) a importanti eventi ufficiali, sui quali aleggia il dubbio di un finanziamento ministeriale. L’utilizzo dei fondi è stato smentito da Sangiuliano, che ha sostenuto di aver pagato di tasca propria i soggiorni. Ecco cosa sappiamo di lei: età, altezza, curriculum e vita privata.
Maria Rosaria Boccia è nata a Pompei nel 1983 e ha 41 anni. Viso armonioso e fisico snello, dalle foto su Instagram appare alta e slanciata
Tra gli interessi di Maria Rosaria c’è sicuramente la moda. Così la descrive il sindaco della sua città Natale, Carmine Lo Sapio (che ha tra l’altro donato a Sangiuliano le chiavi della città in vista del G7 della Cultura). «Conosco Boccia da quando è nata – ha detto Lo Sapio – non conosco il bisnonno ma conosco il padre, gli zii: loro vendono abbigliamento da una vita. Maria Rosaria collabora in uno di questi negozi, non so se in quello dello zio o del padre, dove vendono abiti da sposa».
Gli interessi di Boccia vanno però ben oltre il campo della moda. Lo Sapio ha infatti aggiunto: «A Pompei questa donna ha partecipato a diversi eventi. Tre anni fa è venuta in città con un’associazione di imprenditori di prodotti caseari, del casertano e del salernitano, durante la festa della città che si tiene ad ottobre e ha donato questi prodotti ai partecipanti che si recavano al loro stand». Una donna dalle mille risorse, insomma. La cui intraprendenza, secondo il sindaco, sarebbe dimostrata anche da quanto accaduto l’aprile scorso, quando Boccia «durante il Festival della bellezza che organizziamo a Pompei ha portato docenti universitari e medici, promuovendo diversi screening per alcune malattie, il tutto organizzato egregiamente». «Se lei ha lavorato o lavora con il ministro Sangiuliano – precisa Lo Sapio – questo a me non lo ha mai detto». Ma il profilo Instagram di Boccia ricco di foto negli spazi del Ministero della Cultura o nella Sala Stampa della Camera dei deputati.
Ma quali erano effettivamente le qualifiche di Maria Rosaria Boccia, cui era stato promesso un ruolo nel Ministero della Cultura? La donna prende il diploma al liceo scientifico e vanta due lauree: una in Economia Aziendale, ottenuta nel 2005 all’Università degli studi di Napoli, un’altra in Economia e Management, conferitole dall’Università Telematica Pegaso nel 2023.
Maria Rosaria vanta numerose esperienze pregresse di rilievo: è imprenditrice, ha lavorato nell’organizzazione di eventi (a tema vario), è stata consulente di moda e ideatrice di progetti (come “La cultura della Bellezza”) da gennaio 2024.
Nei mesi seguenti, secondo quanto riporta il suo profilo Linkedin, è poi diventata docente universitaria in alcuni Master: “Pianificazione della comunicazione e marketing tra etica e deontologia” (offerti dall’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”) e in “Scienze della comunicazione e Media Digitali” (presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II).
Tra le domande che si diffondono a macchia d’olio su chi sia la donna, svetta, naturalmente, quella riguardante le sue frequentazione personali: ha un marito o un fidanzato? Sui suoi social, Maria non pubblica però riferimenti al suo stato sentimentale ed è difficile stabilire se sia ancora single o no.
Boccia da alcuni è considerata una vera e propria “influencer” (con i suoi oltre 40.000 followers su Instagram). E proprio sui suoi social si osservano i molti scatti legati agli eventi del Ministero della Cultura, pietra dello scandalo.
Oggi, 4 settembre, la donna ha condiviso nuove indiscrezioni sulla sua presunta nomina dal suo profilo Instagram. In un post in cui sembra riferirsi al ministro Sangiuliano dice infatti di sentirlo ancora telefonicamente. «Te l’ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto questa mattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità». Poi l’imprenditrice aggiunge un post scriptum: «Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e voglio bene». Boccia aggiunge poi di non voler commentare «al momento» le dichiarazioni del ministro a La Stampa. Bacchetta invece il resoconto di Dagospia che scrive «Genny Delon ammette la relazione: quando la storia è andata oltre ho scelto di bloccare la nomina». Boccia lo mette a confronto con la dichiarazione del ministro in cui dice: «Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto».
Questa sera il Ministro si è presentato al TG1 Rai in esclusiva per difendersi dal “gossip” che è nato da questa relazione. Intervistato dal direttore Gian Marco Chiocci(in foto), Sangiuliano mostra un evidente imbarazzo. Alle domande, sempre più incalzanti, spunta una storia di tradimento coniugale, di scuse, ed ecco Sangiuliano che accenna un pianto. Lui promette di dimettersi se richiesto. Sangiuliano Ribadisce “Non un euro dei cittadini italiani è stato speso in questa vicenda e nessun documento di Stato è passato per le mani della Sig.ra Boccia”.
A vederlo, inizialmente, ho provato la tipica rabbia di ogni italiano verso i politici, soggetti di luoghi comuni che in Sangiuliano trovano una quasi-conferma. Poi, alla rabbia, sale l’empatia verso un uomo la cui unica colpa è stata volersi tenere vicino una donna avvenente, e questo è tipicamente italiano. Non oso immaginare cosa il Dott. Gennaro abbia dovuto sostenere sulle sue spalle negli ultimi tempi; chissà se davanti allo specchio, in bagno, si è sputato in faccia o preso a schiaffi da solo, o ha bestemmiato, maledetto se stesso per essere stato troppo fiducioso e ingenuo, sapendo quale piscina di squali e di piranha è la politica, che non perdona, o meglio, perdona “a simpatia”.
La Sinistra di sicuro esulta.
Vedremo nei prossimi giorni come evolverà questa incresciosa vicenda.
Sic transit gloria hominis.
(Fonti: Wikipedia, Leggo, TG1 RAI)