Dopo l’Influenza Aviaria, Dengue, Vaiolo delle Scimmie, West Nile, adesso spunta anche una allerta per il virus Usutu.
Attenzione al virus Usutu. L’allerta è scattata dopo che nei giorni scorsi il sindaco del Comune di Monte San Giusto, nel Maceratese (Marche), Andrea Gentili(in foto), ha riferito in un avviso ai cittadini della presenza di una positività al virus Usutu (Usuv) rilevata nell’ambito della sorveglianza sulle zanzare, insetti vettori dell’infezione.
Dopo un primo intervento sui focolai larvali, proprio nelle prossime ore, nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 agosto, verrà effettuato un intervento mirato di disinfestazione nella frazione in cui è stata trovata traccia delle presenza del virus e sono state diffuse anche raccomandazioni su misure da mettere in atto per prevenire il proliferare di zanzare eventualmente infette.
Cos’è questo virus e come si trasmette
Si tratta di un flavivirus trasmesso principalmente dalle zanzare infette, e ha manifestazioni cliniche simili alla West Nile (Wnv), come anche simile distribuzione geografica e specie di vettori e ospiti. E insieme al Wnv anche l’Usutu appartiene al complesso del virus dedll’encefalite giapponese. La sua epidemiologia è cambiata radicalmente negli ultimi due decenni, hanno spiegato gli scienziati in un focus pubblicato qualche anno fa su ‘Frontiers in Veterinary Science’.
Dopo essere emerso in Italia nel 1996 (come documentato da studi retrospettivi in Toscana), il virus Usuv si è diffuso in altri Paesi causando mortalità in diverse specie di uccelli. La co-circolazione di entrambi i virus (Usutu e West Nile) è stata rilevata negli esseri umani, nei cavalli e negli uccelli. Il principale vettore di entrambi questi virus in Europa è la zanzara Culex pipiens, la zanzara comune.
Ma questi patogeni sono stati trovati anche nelle specie di zanzare autoctone Culex modestus e perexiguus. Di recente sono state riportate anche zanzare Aedes albopictus e japonicus naturalmente infettate da Usuv. Mentre le infezioni neuroinvasive umane da West Nile sono ben documentate, quelle da Usuv vengono rilevate sporadicamente, spiegano gli esperti. Tuttavia, vi sono sempre più prove di un ruolo dell’Usutu virus nelle malattie umane. Studi sieroepidemiologici hanno dimostrato che la circolazione è più comune di quanto si pensi in alcune regioni endemiche.
Il virus prende il suo nome da un fiume sudafricano(Usutu, in foto), perché proprio in Sud Africa è stato identificato per la prima volta nel 1959. E oggi è endemico in Africa e in alcune parti d’Europa con 8 genotipi (3 africani e 5 europei). Le specie di uccelli che fungono da serbatoio di Usuv sono più di 90. Usutu e West Nile differiscono per la frequenza con cui si registrano casi di mortalità negli uccelli (elevata nel caso dell’Usuv, bassa per Wnv) e per l’impatto sulla sanità pubblica, vista la rarità dei casi di Usuv rilevati. Il virus infetta anche altri animali come pipistrelli e mammiferi come cavalli, cani, scoiattoli cinghiali e cervi, si legge in un documento dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità).
Non si hanno molti dati sul periodo di incubazione di Usutu virus anche se ha tante corrispondenze con la sintomatologia di Wnv (la cui incubazione varia da 2 a 14 giorni, ma può arrivare anche fino a 21). La maggior parte delle persone infette, evidenziano gli esperti, non mostra sintomi evidenti. Fra i casi che li sviluppano, i sintomi variano da moderati (eruzione cutanea-rash, febbre e mal di testa) a gravi (disturbi neurologici). Rare le forme neuro-invasive. Al momento non esiste vaccino o terapie specifiche per l’Usuv, solo trattamenti per i sintomi. Per questo viene ritenuto importante limitare la sua presenza. Ed è in atto una sorveglianza congiunta Wnv-Usuv anche in Italia. La prevenzione infatti consiste nell’individuazione della possibile circolazione virale nelle specie bersaglio e negli insetti vettori. Nell’ultimo bollettino dell’Iss si fa il punto anche su questo virus risulta che un caso di Usutu è stato registrato in provincia di Modena.
Siamo sempre più assediati dai virus. Dobbiamo solo sperare che la corsa alla Luna non comporti il rischio di virus spaziali.
(Fonte:ADNKronos)