Innanzi tutto un augurio di buon onomastico al Dott. Alessandro Fucci, fondatore della società di consulenza Solving, di AslimItaly e di A.L.I. Onlus. Chi lo conosce sa quanta passione mette in ogni cosa che fa, sempre dedito al lavoro, sempre a disposizione di chi ne ha bisogno. Alfiere della Giustizia, combatte da anni il male che imperversa in Italia dando tutto se stesso senza mai requie.
Un grazie ad Alessandro è più che dovuto, dall’intera redazione, da parte del Dott. D’Agostino, della simpaticissima Isabella e da parte mia, Nicola Gallo, al quale devo la riconoscenza di avermi dato l’opportunità di informare e scrivere per questa testata.
Veniamo alle origini di questa ricorrenza.
Il 26 agosto la Chiesa ricorda il patrono della diocesi e della città di Bergamo.
La vita e il martirio di Sant’Alessandro
È tra il terzo e il quarto secolo che si snoda la vita del patrono di Bergamo. Alessandro, raffigurato tradizionalmente in veste di soldato romano, appartiene alla legione Tebea ed è un comandante di centuria. Quando la legione viene spostata in Occidente, riceve l’ordine di ricercare i cristiani contro i quali era stata scatenata una persecuzione. I legionari, anche loro cristiani, si rifiutano di eseguire l’ordine e vengono sterminati. Alessandro è uno dei pochi superstiti. Dopo essere arrivato a Milano, viene riconosciuto e incarcerato. Viene condannato a morte per decapitazione ma riesce a fuggire e raggiunge Bergamo. Inizia a predicare e a convertire molte persone. Viene nuovamente catturato. E subisce il martirio: la decapitazione viene eseguita pubblicamente il 26 agosto del 303 nel luogo dove oggi, a Bergamo, sorge la chiesa di Sant’Alessandro in Colonna.
Sulla strada di Gesù
Anche oggi, nel mondo, tanti cristiani sono perseguitati e, come Sant’Alessandro, danno la vita per la propria fede. “Il martirio – ha detto Papa Francesco – è l’aria della vita di un cristiano, di una comunità cristiana. Sempre ci saranno i martiri tra noi: è questo il segnale che andiamo sulla strada di Gesù. E’ una benedizione del Signore, che ci sia nel popolo di Dio, qualcuno o qualcuna che dia questa testimonianza del martirio”.
E il nome stesso, dal greco antico, significa “colui che ama l’Uomo”, in senso altruistico.
Ancora auguri!