Home CAMPANIA “L’angelo della Morte”: badante assassino confessa

“L’angelo della Morte”: badante assassino confessa

34
0

Quattro gli omicidi che si è attribuito: “Volevo porre fine alle loro sofferenze. Lo rifarei”.

Avrebbe somministrato agli anziani di cui si occupava una dose quadruplicata di farmaco rispetto a quella prescritta, creando un mix letale. L’uomo, 48 anni, ieri si è autodenunciato in questura a Caserta e ha fornito le generalità di due vittime.

Sarebbe il responsabile della morte di quattro anziani presso i quali prestava servizio come badante, attraverso la somministrazione massiccia di farmaci antitumorali o antidolorifici, il 48enne napoletano Mario Eutizia che ieri si è presentato in Questura a Caserta autodenunciandosi per i quattro omicidi.

L’uomo è stato sottoposto a decreto di fermo e, assistito dagli avvocati Gennaro Roman e Antonio Daniele, ha fornito agli inquirenti i dati anagrafici di due anziani, un 88enne e un 96enne, deceduti rispettivamente a dicembre 2023 a Casoria (Napoli) e a marzo scorso a Vibonati (Salerno), mentre non risultano ancora identificati gli altri due anziani, di Latina, dei quali il badante ha confessato l’omicidio. 

Eutizia avrebbe somministrato agli anziani una dose quadrupla di farmaco rispetto a quella prescritta, creando un mix letale, con la volontà a suo dire di “porre fine alle loro sofferenze”. In entrambi i casi accertati, la morte degli anziani era stata ritenuta naturale e compatibile con lo stato di salute degli stessi, data l’età e le numerose patologie invalidanti pregresse.


Voleva vestire i panni di “Angelo della morte”, ma non è riuscito a sopportare il peso di quanto commesso. Mario Eutizia, napoletano della Maddalena, badante da dieci anni, si è autodenunciato ai carabinieri di Caserta, dichiarando di aver ucciso ben quattro anziani.

«Gli ho dato antitumorali, sedativi e antidolorifici. L’ho fatto perché ne avevo pietà», ha dichiarato ai militari, che lo hanno ascoltato esterrefatti, e poi al Pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Annalisa Imparato.

Il 48enne ha raccontato di aver sempre goduto della fiducia dei familiari delle persone assistite, di averne curate decine negli anni, e che per questo aveva potuto somministrare senza essere visto le dosi quadruplicate di farmaci alle quattro vittime. Il sospetto, alla luce dei fatti, è che ci siano altre vittime di cui non ha parlato, ritenute morti naturali, ma i realtà omicidi.

(Fonte: La Repubblica)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui