Home SANITA' Allarme encefalite equina orientale(EEE) in USA

Allarme encefalite equina orientale(EEE) in USA

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 Le autorità sanitarie di Oxford, una cittadina di 13.300 abitanti a circa 50 miglia a sud-ovest di Boston, nello stato del Massachusetts, ha invitato i residenti a non uscire dalle proprie abitazioni dopo il tramonto in seguito alla diffusione di un virus mortale trasmesso dalle zanzare, confidando di ridurre le probabilità di infezione dalle zanzare portatrici dell’encefalite equina orientale( EEE, eastern equine encephalitis) . Tale decisione è stata presa dopo che un residente è stato il primo essere umano a contrarre questa rara e non curabile malattia, nota come “Tripla E”, a livello nazionale in quasi quattro anni.

La EEE ha come sintomi febbre e gonfiore cerebrale e può causare convulsioni, finanche coma. La mortalità è di 1/3 delle persone infettate dall’EEE e coloro che si riprendono riportano spesso difficoltà fisiche e mentali per tutta la vita. Il coprifuoco al tramonto è solo una raccomandazione nella speranza che spinga le persone a rincasare prima delle ore di punta delle zanzare, riducendo il rischio all’esposizione. Anche se non obbligatorio, significa che i programmi di doposcuola(afterschool) e gli sport potrebbero essere cancellati, terminati anticipatamente o a porte chiuse, cosa che a generato molte contestazioni da parte di molti genitori, studenti e sportivi.

E’ stata firmata una petizione online da oltre 1000 residenti per mantenere aperte le strutture sportive. “Essere ascoltati è il nostro obiettivo numero uno, lasciateci decidere, sono un genitore, alleno mio figlio e sì, se succedono delle cose, posso prendere delle precauzioni”, ha dichiarato il vicepresidente dell’Oxford Webster Football and Cheer, alla riunione di mercoledì. “Questo è il nostro ultimo anno come cheerleader in questa squadra e sarebbe davvero sconvolgente se lo perdessimo”, ha detto Aria Fournier, una delle due sorelle parte della squadra di cheerleader. Sua madre, Sarah, ha aggiunto: “I numeri non richiedono le azioni drastiche che stanno cercando di intraprendere”.

“Pensiamo che i genitori debbano essere in grado di prendere decisioni come genitori, per i nostri figli, per il benessere dei nostri figli”, ha affermato Philip Davis, presidente della Oxford Little League. “Non vogliamo vedere un altro caso umano di EEE quest’anno”, ha sottolineato Rike Sterrett, direttore della sanità pubblica. “Uno è già troppo; anche se si sopravvive, di solito ci sono gravi impatti sulla salute, con complicanze neurologiche”, ha precisato Sterrett. I funzionari comunali hanno chiarito sulla piattaforma digitale Facebook: “Questa sera il Consiglio di Sanità si è riunito per la prima volta per essere aggiornato dal Direttore della Sanità Pubblica dal momento che la città di Oxford, insieme a tre comunità confinanti, è stata posta a rischio critico per l’EEE o Encefalite equina orientale”.

Il memorandum afferma chiaramente che tutte le leghe cittadine private possono continuare a scegliere di giocare al di là delle raccomandazioni del DPH(dipartimento pubblica sanità) e di quelle adottate congiuntamente da tutte e quattro le città che si trovano in questa situazione al quanto critica. I funzionari non hanno reso noto luogo e identità dell’uomo infetto, ma hanno detto che ha 80 anni, vive a Oxford e ha contratto la malattia la settimana scorsa. Il livello di rischio di EEE è stato innalzato a “critico” in quattro città e, a moderato in altre nove.

In una nota pubblicata dalla amministrazione della città di Oxford si legge che un familiare del contagiato, ricoverato in ospedale e “coraggiosamente in lotta contro questo virus”, ha contattato più volte i funzionari perché “vogliono che le persone siano consapevoli che si tratta di una malattia estremamente grave con terribili conseguenze fisiche ed emotive, indipendentemente dal fatto che la persona riesca a vivere dopo aver contratto il virus”. Le persone affette da casi gravi possono sviluppare meningite, gonfiore cerebrale e del midollare, o encefalite.

I sintomi della EEE includono febbre, mal di testa, vomito, diarrea, convulsioni, cambiamenti comportamentali, sonnolenza e persino coma. Non esiste un trattamento specifico per l’EEE, ma i medici forniranno cure di supporto per gestire i sintomi, come farmaci per il dolore e liquidi idratanti. Per il 1/3 delle persone affette da EEE che muoiono, il decesso avviene in genere da due a dieci giorni dopo la comparsa dei primi sintomi. Le persone che sopravvivono riportano danni cerebrali e disabilità persistenti che richiedono un’assistenza a lungo termine.

Secondo il CDC possono morire entro pochi anni dalla guarigione dall’infezione iniziale. Ogni anno negli USA vengono segnalati solo pochi casi di EEE, il più delle volte nella zona della costa orientale. Nel 2024 sono stati segnalati altri due casi di persone che hanno contratto EEE in altri due Stati, Vermont e New Jersey, e tutti e tre i pazienti hanno sviluppato casi neuroinvasivi di grave entità. Nel 2019 ci sono stati 38 casi. Gli esperti virologi temono che l’aumento delle temperature, dell’umidità e delle precipitazioni possa portare a un incremento del virus. Questo si diffonde solo da zanzara a uomo, e cavallo, e non c’è trasmissione da uomo a uomo o da animale a uomo( ossia zoonosi).

Per proteggersi dall’EEE, un avviso di salute pubblica della città di Oxford raccomanda di indossare che coprano il più possibile il corpo, di evitare l’acqua stagnante e quella di raccolta, terreno di coltura per le zanzare, di applicare repellenti per insetti e di evitare le ore di punta per le zanzare, ossia dal tramonto all’alba. Nella nota si legge anche che un cavallo infettato dall’EEE nel vicino stato del Connecticut è morto a causa del virus. Nel 2019 in Massachusetts si sono verificati 12 casi umani di EEE e sei persone sono morte. Nel 2020 sono stati registrati cinque casi umani e un decesso.

Dal 2021 al 2023 non si sono verificati casi o decessi, secondo il Dipartimento di sanità pubblica del Massachusetts. Secondo il CDC, i sintomi dell’EEE iniziano in genere entro quattro-dieci giorni dalla puntura di una zanzara infetta. La maggior parte delle persone infette non presenta sintomi, ma coloro che sviluppano casi gravi lamentano febbre, brividi, dolori corporei e dolori articolari. “Per i casi lievi, la guarigione richiede circa una o due settimane ed è probabile che le persone guariscano completamente se l’infezione non colpisce il sistema nervoso centrale”, ha aggiunto il CDC.

Stiamo vivendo sempre più sotto stretto attacco virale. D’altronde nella storia di questo pianeta l’umanità ha da sempre dovuto fronteggiare epidemie, pandemie, pesti. Solo negli ultimi anni la scienza sta scoprendo le cause di molte malattie infettive, cercando di contrastarne diffusione e mortalità.

(Fonte: AGI)

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