Home SANITA' Vaiolo delle scimmie: una minaccia concreta?

Vaiolo delle scimmie: una minaccia concreta?

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La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (Clade I) di Mpox”, il cosiddetto vaiolo delle scimmie. “I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”. È quanto dichiara Mari Rosaria Campitiello(in basso, in foto), capo del Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute.

“Il ministero della Salute – aggiunge – ha attivato i canali operativi con Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Istituto superiore di sanità per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell’eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale. La scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera”.

Inoltre “è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con i ministeri degli Esteri, dell’Economia e delle finanze, degli Interni e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato” conclude.

Ecdc: “Probabili più casi importati di Clade I”

A causa dei frequenti e stretti collegamenti di viaggio con l’Africa, l’Ecdc – Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie – raccomanda agli Stati membri dell’UeE e dello Spazio economico europeo di emettere consigli di viaggio per le persone che visitano o tornano da zone colpite dall’epidemia. La probabilità di infezione per le persone provenienti dall’Ue/See che viaggiano nelle zone colpite e che hanno stretti contatti con le comunità colpite è elevata. Inoltre, esiste un rischio moderato di contatti stretti di casi possibili o confermati importati nell’Ue/See. “A seguito della rapida diffusione di questo focolaio in Africa, l’Ecdc ha aumentato il livello di rischio per la popolazione in generale nell’Ue/See e per i viaggiatori che si recano nelle zone colpite – afferma Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell’Ecdc – A causa degli stretti legami tra Europa e Africa, dobbiamo essere preparati a un maggior numero di casi di Clade I importati“.

Si parla di “stretti legami” con l’Africa, quando, in realtà, se non per turismo da parte degli europei, la stragrande maggioranza di contatti che avvengono tra i due continenti è per il continuo flusso migratorio (illegale) dall’Africa verso l’Europa, in special modo verso l’Italia.

E’ stato accertato un caso in Svezia.

Siamo forse di fronte a un nuovo caso di pandemia?

(Fonte:ADNKronos)

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