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Kamal Harris e la sua agenda

Kamala Harris presenta il suo piano economico in un comizio a Raleigh, North Carolina. Harris ha chiamato la sua agenda “l’economia delle opportunità”. “Insieme – ha dichiarato – costruiremo quello che io chiamo un’economia delle opportunità”. “Un’economia – ha aggiunto – dove tutti possono competere e avere una reale possibilità di avere successo. Tutti, non conta chi siano e da dove partano, abbiano un’opportunità di costruire benessere per loro stessi e per i loro bambini”. L’evento è stato tenuto per svelare quali saranno le priorità nei primi cento giorni – se verrà eletta- presidenziali.

La Harris vuole bandire a livello federale l’aumento dei prezzi che spingerà la Federal Trade Commission, l’autorità di controllo, ad avviare un’indagine per capire come e quanto le corporazioni hanno sfruttato i consumatori attraverso l’aumento dei prezzi. Harris ha lanciato un piano per affrontare l’emergenza abitativa per le classi medie e più povere, promettendo la costruzione di tre milioni di unità abitative a prezzi calmierati entro la fine dei sul mandato di quattro anni, una sorta di edilizia popolare made in America. A queste misure si aggiunge un credito di imposta sui figli, riprendendo la misura già introdotta dall’attuale presidente Joe Biden e scaduta l’anno scorso.

“Io – ha aggiunto Harris – mi concentrerò sull’eliminare la burocrazia inutile e togliere i regolamenti non necessari, mentre proteggerò i consumatori e creerò un ambiente economico stabile grazie a regole trasparenti”.

“La chiave per creare l’economia delle opportunità – ha detto – è investire sulla nostra classe media. È decisivo”. La proposta di calmierare i prezzi ha generato critiche negli ambienti conservatori, ma anche da giornali progressisti come il Washington Post, che si è chiesto se “nel momento in cui ti accusano di essere comunista” – riferimento agli attacchi lanciati da Donald Trump – “forse non dovresti proporre di controllare i prezzi”.

La vicepresidente ha difeso il suo piano, sostenendo che la sua proposta mira ad aiutare le piccole attività che rispettano le regole e ad aumentare la competitività nella grande industria alimentare”. “I prezzi – ha spiegato la Harris – sono ancora troppo alti. Io so che molte attività stanno creando lavoro, contribuendo alla nostra economia seguendo le regole, ma alcune no, e questo non è giusto. E noi abbiamo bisogno di agire”.

La Harris attacca Trump e la sua politica di dazi sui prodotti di importazione, osservando che “devasterà gli americani”. “Significherà – ha aggiunto – prezzi più alti su tutti i beni quotidiani. Una tassa Trump sul gas, una tassa Trump sul cibo, una tassa Trump sui vestiti, una tassa Trump sui medicinali da banco”. Harris ha inoltre accusato Trump di volere nuovi tagli per i miliardari e le corporation, mentre lei mira ad alleviare i costi alla classe media e a quelle più basse.

Probabilmente nei prossimi eventi elettorali Kamal Harris spiegherà meglio come intende intervenire, per garantirsi l’attenzione degli americani. Oggi voleva dare il messaggio che la sua amministrazione ha un’agenda economica – risposta agli analisti che chiedevano chiarezza in questo campo – e che interverrà sui prezzi dei beni di prima necessità e a sostegno della classe media, uno degli elementi chiave di questa campagna elettorale. 

Più ci avviciniamo alla fatidica data di novembre, più le promesse diventano utopistiche da entrambe le parti e più si accendono i toni accusatori tra i candidati.

That’s America.

(Fonte:AGI)

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