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In rosso per le Borse in Europa: Milano a -2,69%. Settore Tecnologia in crisi

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È un venerdi nero quello vissuto dalle Big tech, ma non stiamo parlando di sconti. I mercati non danno buoni segnali: l’Asia ha subito un forte crollo, l’Europa è in calo e gli Stati Uniti stanno attraversando difficoltà, con gli investitori che si orientano verso titoli più sicuri. Il settore tecnologico è il più colpito, con l’indice tecnologico che segna una discesa del 5%, il peggior risultato degli ultimi due anni. A Londra si registra un calo dello 0,86%, a Parigi dell’1,09%, a Francoforte dell’1,74%, a Milano del 2,69% e a Zurigo del 2,69%. Gli indici sono tutti in rosso sia in Europa che in Asia, mentre Wall Street soffre in modo significativo. Ecco cosa è successo.

Piazza Affari

A Piazza Affari, solo pochi titoli sono riusciti a rimanere positivi, tra cui quelli delle utility e dell’energia. Snam guida con un incremento del 2%, seguita da Terna (+1,9%), Italgas (+1,6%), Hera (+0,24%), Erg (+0,24%) e Inwit (+0,88%). Intanto il settore bancario è sotto pressione, con Azimut e Mps in calo del 5,4%, Intesa del 4,76%, Unicredit del 4,75%, Bper del 2,6%, Popolare di Sondrio del 2,4% e Mediolanum del 2,3%. Anche Tim ha subito un forte ribasso del 4,29%. Stm è scesa del 3,8%, in seguito all’annuncio di Intel riguardo a un grande piano di riduzione dei costi. Le assicurazioni mostrano segni di debolezza con Generali (-1,6%) e Unipol (-1,4%). Eni ha registrato una flessione del 2%, Enel dell’1,4% e A2a dell’1,2%. Pirelli è l’unico titolo in crescita, con un aumento dello 0,1%.

Il risultato sulle Borse è riconducibile a diversi fattori come la preoccupazione che si verifichi uno stop improvviso all’economia statunitense assieme al punto di domanda sul taglio dei tassi. Infatti Fed e Bce potrebbero tagliare i tassi a settembre, ma nulla è certo. Anche le tensioni geopolitiche in Medio Oriente fanno la loro parte. Inoltre Amazon e Intel non hanno raggiunto i livelli previsti, a differenza di Apple che ha ottenuto risultati sopra le attese, salvo lo stop in Cina. Infine la disoccupazione negli Usa è sotto il mirino degli analisti, si tratta di un indicatore importante per interpretare al meglio l’economia americana.

Lo Spread

Lo spread tra Btp e Bund continua a salire. All’apertura, il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il Bund tedesco è salito a 148 punti base rispetto ai 142 punti della giornata precedente. Il rendimento del Btp decennale benchmark è leggermente aumentato al 3,65% rispetto al 3,64% della chiusura precedente. Nel mercato valutario, l’euro/dollaro sale a 1,079, mentre l’euro/yen scende a 160,43. Il petrolio continua a salire: il Brent ottobre è a 80,12 dollari (+0,75%) e il WTI settembre a 76,9 dollari (+0,77%). Il gas cala a 36,29 euro/MWh (-1,83%).

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