L’omicidio del leader Haniyeh è un duro colpo per Hamas ma anche per l’Iran perché lo stato di Israele ha di fatto sfondato la difesa aerea iraniana. Attualmente nessun dato è stato fornito dalla Repubblica islamica sulle modalità dell’uccisione di Ismail Haniyeh(in foto), nella sua residenza nella capitale Teheran. Né circolano foto sulle conseguenze materiali dell’attacco. Ovviamente silenzio sul fatto da parte di Israele. Restano congetture, spiega all’ANSA, Pietro Batacchi(in foto, in basso), direttore di Rid, Rivista italiana difesa e tutte portano ad un missile teleguidato lanciato da un aereo sul bersaglio, il famigerato Blue Sparrow( passero blu).
Usato spazio aereo Kurdistan iracheno?
La prima ipotesi, per Batacchi «è che i caccia di Tel Aviv abbiano usato la rotta al confine tra Siria ed Iraq per entrare nello spazio aereo del Kurdistan iracheno, dove gli israeliani sono di casa, hanno rapporti consolidati d’intelligence. Da lì, siamo a circa 600 km di distanza da Teheran, potrebbero aver lanciato missili aero-balistici Blue Sparrow verso l’obiettivo designato».
Forse Spazio aereo Azerbaijan?
I Blue Sparrow( in foto, sopra), di fabbricazione israeliana, hanno una gittata di 700 km ed è probabile siano stati usati anche in un attacco sul territorio iraniano nello scorso aprile. Altra ipotesi, «da non escludere, ma politicamente più rischiosa», prosegue Batacchi, «è che gli israeliani abbiano utilizzato lo spazio aereo dell’Azerbaijan, con cui hanno buone relazioni, per arrivare alla giusta distanza da cui sganciare il missile verso la capitale iraniana, sempre del tipo Blue Sparrow. È – ha aggiunto – una possibilità più remota perché coinvolgerebbe un Paese che ha rapporti complicati con l’Iran».
Infine, secondo il direttore di Rid, «non si può escludere che siano entrati direttamente nello spazio aereo di Teheran con un F35, caccia dalle avanzate caratteristiche ‘stealth'(invisibilità ai radar). Anche questo è però uno scenario molto rischioso». E’ poi poco probabile che Haniyeh sia stato colpito con un attacco interno, da un gruppo sotto copertura. «Anche se negli anni scorsi – ricorda l’esperto- gli israeliani hanno fatto attacchi mirati in territorio iraniano appoggiandosi ad infiltrati, mujhadedin del popolo o altri gruppi curdi», quindi contrari al regime di Teheran. Ad ogni modo l’azione contro il leader di Hamas ha sfondato la difesa aerea iraniana.
Attacco misto?
Per il successo del loro ‘strike'(colpo secco), ipotizza Batacchi, «gli israeliani potrebbero aver fatto ricorso ad un attacco combinato cyber-guerra elettronica, inoculando, ad esempio, un virus nella catena di comando e controllo della difesa aerea di Teheran in modo a confondere i radar. L’hanno già fatto in passato». Ora c’è da attendersi la reazione a quella che, secondo l’esperto, «si configura come una pesante provocazione nel giorno dell’insediamento del nuovo presidente Massoud Pezeshkian. L’Iran risponderà tentando di colpire direttamente Israele o suoi interessi all’estero, come le ambasciate».
Il conflitto in medio oriente si estende, coinvolgendo l’Iran e non solo, assumendo toni sempre più aspri, al di là dei soliti ingaggi bellici, configurando ipotesi ben più gravi, senza risparmiare civili.
(Fonti: Il Messaggero, ANSA)