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Ospedale S. Alfonso, mancato accordo

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Comunicato stampa del comitato “Curiamo la Vita”

Non è stata data al Comitato “Curiamo La Vita” l’opportunità di interloquire con i Sindaci intervenuti all’incontro; lungi da noi pensare che tutto era stato programmato al fine di boicottare tale iniziativa in favore della collettività, ma purtroppo, de facto, così è stato.

Dopo una breve e fugace lettura della proposta del Comitato, il Sindaco di S.Agata De’Goti, tra la meraviglia dei presenti, ci ha imposto di abbandonare l’incontro rendendo vani tutti gli sforzi al fine di aprire l’argomento “chiusura ospedale” e stilare un documento da sottoporre al Governatore De Luca.

Ormai è costume spostare l’attenzione su altre problematiche strettamente legate al territorio comunale in una infinita campagna elettorale; risultato per strada e sui social media molti hanno preso la parola: personaggi nemmeno presenti hanno espresso la loro opinione sui presunti fatti illeciti documentati dal “passaparola”, ma questa non è una novità.

Siamo delusi e sconcertati; voleva essere un incontro propositivo, speranzosi che i 16 Sindaci presenti avrebbero stilato un documento per sottoporlo all’attenzione del Sig. De Luca, invece, tutto si è ridotto ad inveire contro il Comitato e l’attivista che faceva accoglienza ai Sindaci e dai benpensanti “confuso” per un bodyguard!

E’ doveroso dire agli sterili urlatori “missione compiuta” e ancora una volta senza pudore avete rubato la scena dando l’impressione che non vi interessi la sorte dell’ospedale.

Noi avremmo voluto informare i Signori Sindaci presenti che certi elementi paventano la chiusura della struttura, altrimenti non ci sarebbe ragione di fare l’inventario e spostare a tempo indeterminato parte del personale all’ospedale Rummo. A nostro avviso la dirigenza del San Pio sembra più preoccupata di assicurarsi i requisiti al Rummo per una imminente visita degli ispettori del Ministero, anziché salvaguardare e applicare il Decreto 41.

La nostra proposta al riguardo, vista anche la forte presenza di patologie oncologiche gravemente diffuse era e rimane quella di affidare il S. Alfonso all’Istituto Pascale con l’assicurazione della presenza del Pronto Soccorso, evitando così una pericolosa vendita all’asta.

Inutile ribadire che grosse responsabilità sull’attuale situazione non sono da attribuirsi solamente alla Direzione Generale del San Pio. ma anche i tanti inutili allarmismi che hanno indotto i cittadini a ritenere l’ospedale effettivamente chiuso, quando invece era aperto il reparto di Medicina generale ed il Pronto Soccorso; per diverso tempo chi doveva salvaguardare le sorti ha scoraggiato gli utenti dall’usufruire del nosocomio e chi voleva difenderlo per strada ha urlato la chiusura: per l’opinione comune è già chiuso.

Il dato non è tratto. Il decreto 41/2019 è frutto dello sforzo del comitato civico “Curiamo la Vita” insieme a tantissimi attivisti.

Tanti assenti, troppi, troppi silenzi e discorsi di circostanza, speriamo involontariamente, non hanno vigilato e incalzato chi di dovere per fare del S.Alfonso un ospedale degno del suo nome.

Da anni sui palchi e nei programmi elettorali univoca era la voce “faremo riaprire l’ospedale”; ora urlano la scandalosa chiusura come se fosse un ordine divino, invece, solo il volere di una politica incomprensibile.

Infine, non per ultimo, vogliamo chiedere scusa ai sindaci presenti che con tanta buona volontà hanno aderito; noi continueremo ed i nostri interlocutori rimarranno i Primi Cittadini che hanno a cuore la risposta sanitaria offerta sul territorio.

Siamo convinti che lavorando insieme il risultato sarà raggiunto.

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