Dall’indipendenza dei mass media alla legge sui conflitti d’interessi alla creazione di un’istituzione nazionale per la difesa dei diritti umani. Sono le principali raccomandazioni della Commissione Europea all’Italia nell’ambito del rapporto annuale sullo Stato di diritto. Nel frattempo, i progressi compiuti o da compiere sulla base delle raccomandazioni dell’anno scorso: ulteriori progressi per migliorare il livello di digitalizzazione dei tribunali penali e delle procure; alcuni ulteriori progressi nell’adozione di norme esaustive sui conflitti di interessi e nessun progresso nell’adozione di una regolamentazione sul lobbismo per istituire un registro operativo del lobbismo, compresa un’impronta legislativa.
Nessun progresso nell’affrontare efficacemente e velocemente la pratica di canalizzare le donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e nell’introdurre un registro elettronico unico per le informazioni sul finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali. Nessun progresso nel proseguire il processo legislativo per riformare e introdurre garanzie per il regime della diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, tenendo conto delle norme europee sulla protezione dei giornalisti. Nessun progresso per istituire un’istituzione nazionale per la difesa dei diritti umani che tenga conto dei Principi di Parigi delle Nazioni Unite.
In seguito a tali mancanze da parte dell’Italia, la Commissione ha rinnovato le sue raccomandazioni.