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Truffa “chilometrata”

Alteravano di decine di migliaia di chilometri le auto in vendita: messe a segno ben  253 truffe e frodi nell’esercizio del commercio con profitti per oltre un milione di euro. Ieri i carabinieri del comando provinciale di Ancona hanno dato esecuzione al sequestro per confisca di beni immobili, tra cui due ville milionarie e di lusso (dal valore di e 2 1,5 milioni di euro) ad Ancona, mobiliconti correnti società, emesso dall’ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Ancona a carico di nove cittadini romeni residenti ad Ancona, Vicenza ed in provincia di Teramo. Un bel colpo.

L’ufficio misure di prevenzione del Tribunale si è espresso sul ricorso presentato dal procuratore di Ancona, finalizzato a richiedere l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale dei beni e delle disponibilità economiche dei nove, ritenendo che la ricchezza accumulata dagli stessi rappresenti il frutto di attività illecite ovvero reimpiego dei capitali dalle stesse derivanti. Era il 2019 quando i carabinieri di Ancona Brecce Bianche avevano eseguito – nell’ambito di due filoni di attività di indagini coordinate dalla procura di Ancona – due misure cautelari a carico dei destinatari del provvedimento, eseguite nel capoluogo dorico, in provincia di Teramo e in provincia di Vicenza. I carabinieri della stazione di Ancona Brecce Bianche avevano dimostrato l’esistenza di un consolidato gruppo criminale, con sede operativa ad Ancona, che – nell’arco di appena due anni – si era reso responsabile di un numero impressionante di truffe, eseguite tutte allo stesso modo: l’artificiosa riduzione dei chilometri percorsi dalle auto poste in vendita, attività illecita che aveva visto coinvolte innumerevoli persone offese e che avrebbe potuto proseguire all’infinito se non fosse stata scoperta dagli investigatori.

I Carabinieri avevano scoperto 253 truffe e frodi nell’esercizio del commercio con profitti per oltre un milione di euro. Una parte dei destinatari della misura di prevenzione sono stati condannati dal Tribunale di Ancona per associazione a delinquere finalizzata alla truffa mentre per altri è in corso il dibattimento, sempre al Tribunale di Ancona. I Carabinieri di Ancona Brecce Bianche hanno richiesto – e ottenuto – alla Procura dorica la misura di prevenzione patrimoniale a carico dei componenti dell’organizzazione criminale. L’analisi degli atti di indagine e della documentazione prodotta hanno fornito quei molteplici e consistenti “elementi di fatto” dai quali l’autorità giudiziaria ha tratto il convincimento che i destinatari dello stesso abbiano vissuto e vivano abitualmente con i proventi delle attività delittuose e che tali proventi siano stati anche impiegati per l’acquisto dei beni e per accumulare quelle ricchezze sottoposte oggi a sequestro.

Le persone destinatarie della misura sono anche indagate per reati fiscali con debiti per un milione e 80mila euro. Non avrebbero mai dichiarato redditi o comunque redditi tali da garantire di soddisfare le più basilari esigenze di vita. Avrebbero però svolto attività di impresa, sempre nell’ambito dell’attività di compravendita di auto usate, risultando tutti titolari di ditte, amministratori e/o detentori di quote partecipative di società. I carabinieri di Ancona Brecce Bianche hanno accertato che i destinatari del provvedimento hanno avuto nel corso degli anni un volume di affari sommerso per almeno un milione e 400mila euro. Il provvedimento, eseguito stamattina ha consentito di sequestrare beni immobili e mobili registrati, rapporti finanziari, nonché imprese, tutte riconducibili direttamente o indirettamente ai destinatari della misura di prevenzione. In particolare è stata sequestrata una villa dei primi del ‘900 del valore di 1,5 milioni, una villa con vista mare di 2 milioni, entrambe ubicate ad Ancona, le partecipazioni societarie di 8 società, 3 concessionarie di autovetture con sede ad Ancona e provincia, 174 veicoli, nonché conti correnti bancari e postali, per un ammontare complessivo pari a 4,3 milioni. Gli acquisti di tali immobili – tutti effettuati mediante assegni circolari e senza accensione di finanziamenti né stipula di mutui, sono stati conclusi da persone apparentemente nullatenenti e prive di risorse reddituali ma con un’elevata liquidità da impiegare in diverse operazioni commerciali.

Avevano messo su una vera e propria attività illegale. Ma il crimine non paga.

Un plauso alle forze dell’ordine per aver sventato questo modus operandi truffaldino.

operandi truffaldino.

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