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Orrore: uccide il fratello, lo decapita e getta la testa dal balcone

Ha decapitato il fratello per poi gettare la testa dal balcone.

E’ il macabro gesto compiuto da un uomo a Pannarano, nella provincia di Benevento.

Nella tarda serata di ieri Benito Miarelli, di 57 anni, ha ucciso nel sonno con un’arma da taglio il fratello 70enne Annibale, staccandogli la testa e lanciandola sull’asfalto in via Piano, all’ingresso del paese.

L’omicida aveva avuto probabilmente l’ennesima lite col fratello. Ha aspettato che Annibale andasse a letto ed è entrato nella sua camera da letto colpendolo a morte mentre dormiva. Subito dopo l’omicidio si è recato nell’abitazione di un vicino al quale ha chiesto di chiamare i Carabinieri che, arrivati sul posto, lo hanno fermato e trattenuto, portandolo nella caserma di Montesarchio in evidente stato confusionale. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta. 

L’assassino è stato poi rinchiuso nel carcere di Benevento dove al termine dell’interrogatorio condotto da parte del magistrato di turno ha ammesso quindi l’omicidio. La vittima, un ex operaio, aveva deciso di godersi la pensione ritornando nel suo paese d’origine, Pannarano.

Qui si era stabilito da circa sei mesi andando ad abitare nella casa paterna insieme al fratello celibe. Una scelta, quella compiuta da Annibale Miarelli determinata soprattutto dalla volontà di ritornare nei luoghi d’infanzia, dopo la morte della moglie con la quale ha vissuto per anni a Roma e l’indicibile dolore per la perdita di un figlio in giovane età avvenuta circa dieci anni addietro. Ma evidentemente la convivenza tra i due fratelli non è stata una scelta giusta. Chi conosce Benito Miarelli dice che aveva manifestato già in passato segni di disagio psicologico e che spesso, negli ultimi tempi, andava facilmente in escandescenze. Forse anche per problemi conseguenti all’abuso di alcol. L’uomo era anche noto ai servizi sociali del comune sannita ed era seguito dagli assistenti del Comune.

Un carattere difficile il suo ma che nessuno in paese si aspettava arrivasse a un gesto così orribile. La vicenda ha suscitato clamore e sgomento tra gli abitanti, sconvolgendo la tranquillità della piccola comunità di poco meno di duemila anime nell’entroterra della Campania. Non si era mai verificata una cosa tanto orribile a Pannarano.

Pannarano era stato in precedenza luogo di piccoli episodi di criminalità, una brutta e prolungata storia di abusi su un disabile venuta fuori nel 2011 ma per il resto un paese assolutamente tranquillo. Da qui l’incredulità di tutti. “Non ci sono parole – commenta la vicenda con l’Ansa il sindaco di Pannarano, Antonio Iavarone – per quanto accaduto. Come amministrazione e come comunità siamo vicini ai familiari colpiti da questa tragedia. L’intera comunità è sgomenta e incredula di fronte al dramma che ha colpito una famiglia di brave persone. Benito Miarelli era seguito dai servizi sociali ma non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere”.

Orrore. Immaginate quanta forza sia necessaria per staccare una testa, anche avvalendosi di oggetti taglienti. Tanta forza.

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