Continuano le indagini della Polizia, a sei giorni dall’omicidio di Christopher Thomas Luciani, 17 anni ancora da compiere, ucciso con violenza efferata domenica scorsa con 25 coltellate, per un piccolo debito di droga(250 euro), nel parco “Robert Baden Powell” di Pescara.
Il quadro dei fatti, grazie alle testimonianze dei giovani coinvolti e alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, risulta essere piuttosto chiaro, si attende di conoscere il contenuto video-audio degli smartphone sequestrati a tutto il gruppo: non solo quelli dei due 16enni sottoposti a fermo perché ritenuti responsabili materialmente dell’omicidio, ma anche quelli degli amici che erano con loro, tutti a conoscenza del grave accaduto.
Dai cellulari- gli accertamenti sono svolti dal consulente informatico della Procura per i minorenni dell’Aquila – potrebbero quindi emergere informazioni utili rispetto al debito di droga maturato dalla vittima e, soprattutto, rispetto a un eventuale appuntamento che Christopher Thomas aveva con gli altri ragazzi.
Il delitto si è consumato in una zona di vegetazione ben nascosta, di pertinenza delle ferrovie, raggiungibile ” di straforo” attraverso una recinzione danneggiata. Seppure a pochi metri dal parco, l’area in questione è talmente impervia e piena di sterpaglie che, se il testimone chiave domenica sera non avesse coscientemente rivelato l’accaduto, sarebbero passati anche diversi giorni prima di scoprire il cadavere martoriato di Thomas Christopher.
Nel frattempo, all’indomani dei funerali, torna a parlare la nonna di “Crox”( nickname da Christopher), questo è il soprannome che aveva il ragazzo. La donna interviene sulla proposta di posizionare nel parco una targa in memoria del nipote.
“Si è visto che lì è un luogo di spaccio. Chiunque entri là dentro la vedrà. Spero che possa salvare la vita a tanti suoi coetanei” ha detto. La donna, visibilmente in lacrime, ricorda il rapporto che aveva col nipote, arrivato in casa sua quando aveva soli tre anni e mezzo: “Non era ancora capace di scrivere, faceva i cuoricini e me li metteva sotto al cuscino. Diceva ‘nonna, io morirei senza di te”.
Purtroppo il destino ha voluto che si consumasse una tragedia che ha rovinato non solo la vita di Crox e della nonna, ma anche degli esecutori del delitto, dei testimoni coinvolti e delle loro famiglie, scatenando un’ondata di interrogativi che forse mai avranno una risposta vera e propria , se non la violenza con cui è stato perpetrato un delitto per debiti di droga tra ragazzini.
(Fonte:Ansa)