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Affitto negato perché gay

“Il proprietario vuole una famiglia: un uomo e una donna e possibilmente un figlio”.

Cercava casa in affitto, ma si è sentito rispondere così da una agente immobiliare: il caso di discriminazione nei confronti suoi e dell’ex compagno, con cui convive da vent’anni, è denunciato da Alessandro Manfredini, art director di Modena, docente universitario.

A ricostruire la vicenda è la Gazzetta di Modena, dopo lo sfogo di Manfredini sui social: “Su richiesta dell’immobiliare (sempre la storia della privacy che si va a far benedire), per telefono dico chi sono e cosa faccio nella vita”, fornendo anche le informazioni sulla persona che vive con lui.

“Poi mi metto al computer e tempo cinque minuti mi richiama la signora e mi dice testuali parole ‘il proprietario vuole una famiglia…’ e io dico ‘scusi, mi dica cosa intende il signore per famiglia’. E lei: ‘Un uomo e una donna e possibilmente un figlio’. Mi astengo sennò sarei bannato su quel che ho risposto alla signora, che per giustificarsi ha detto ‘ma io cosa centro, sono solo un tramite!'”.

Manfredini aggiunge: “Capisco che la signora abbia provato ad uscire dalla forte situazione di imbarazzo che si è creata, ma io mi chiedo come sia possibile che oggi, a Modena, un’agente immobiliare si presti a riferire a potenziali clienti del rifiuto da parte di un proprietario a mostrare un appartamento a persone che comunque avrebbero tutte le caratteristiche e le garanzie economiche richieste per poterlo affittare, solo per una presa di posizione palesemente omofoba”.

L’art director in poche ore ha raccolto una grande solidarietà, tra cui quella del neoeletto sindaco di centrosinistra Massimo Mezzetti: “Tutto ciò è inaccettabile. A Modena queste cose non possono essere tollerate, massima vicinanza alle vittime di omofobia da parte mia a nome di tutta la città”, ha detto. E all’ANSA Manfredini spiega che anche qualche agente immobiliare lo ha contattato, proponendogli appartamenti da visitare, che nei prossimi giorni valuterà.

“Mi hanno scritto persone che non discriminano, per fortuna. Nel 2024 quello che è successo – ribadisce – è inascoltabile, sembra di vivere in una distopia totale. In base ad una visione distorta e fascista c’è chi si sente autorizzato a far valere certi atteggiamenti”. Manfredini ha aggiunto di essere contento del risalto avuto, “non solo per me, ma per tutte le persone discriminate”. 

Mi vengono in mente le parole di Shakespeare ne Il Mercante di Venezia:

Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo?…”

(Fonte:ANSA)

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