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Morte del giovane Cristopher Thomas Luciani: 25 coltellate e sarcasmo nero degli assassini

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«Faceva dei versi quasi di morte e loro gli dicevano di stare zitto. Lui era a terra, con una gamba accavallata all’altra, ripiegato a terra, esposto ai colpi sul fianco». Così è stato ucciso Cristopher Thomas Luciani, a Pescara. «Hanno detto che ha dato 15 coltellate», mentre il complice «che poi ha preso il coltello, con una lama nera gliene ha date altre dieci». Orrore.

La testimonianza diretta arriva dal figlio di un alto carabiniere, da un ragazzo che ha raccontato, prima a casa e poi agli investigatori, cosa è accaduto domenica sera al Baden Powell, dove due suoi amici sedicenni hanno accoltellato il coetaneo per un debito di appena 250 euro. Una stupidissima quanto mai atroce questione di droga.

COLTELLATE E SARCASMO NERO

Quindici coltellate sferrate dall’uno, dieci dall’altro: 25 coltellate complessivamente. Sputi sulla vittima agonizzante a terra e perfino una sigaretta spenta sul viso. Poi, una volta arrivati al mare, macabre battute su come il ragazzino era stato orribilmente ridotto. A meno di due giorni dall’omicidio, emergono nuovi macabri dettagli sul delitto. A svelarli è il quotidiano abruzzese Il Centro nell’edizione odierna.

«Credo nella giustizia, ma posso solo pregare», dice una madre di uno dei due minorenni fermati per l’omicidio. «Non posso dire molto, c’è il segreto istruttorio – dice la donna, avvocato – Però posso dire quello che mi riguarda: prego per chi c’è e per chi non c’è più». Alla domanda dell’inviata del Corriere della Sera, la signora risponde di non sapere «fino in fondo» che cosa pensasse suo figlio. «Le responsabilità vanno chiarite, occorre tempo. Io so di dover aspettare». E tra le poche altre parole aggiunge: «Ho il mio lavoro che mi dà fiducia nella giustizia e la mia fede, di più non voglio dire». La vicenda è nella mani della Procura dei minori dell’Aquila. Dopo l’accoltellamento, si legge ancora nell’articolo, i due indiziati – l’altro è figlio di un maresciallo dei carabinieri – avrebbero tentato di intimidire i loro amici affinché non svelassero quanto era avvenuto, «ma uno di loro ha avvisato la polizia».

Il padre del testimone oculare, alle spalle una specchiata e importante carriera nell’Arma, non ha perso tempo. Ha verificato e chiamato la centrale operativa. Quindi il figlio è stato ascoltato e ha raccontato ogni cosa: «Ero allibito, non sapevo cosa fare, volevo fermarli ma non sapevo come fare. Mentre lo facevano sembrava che non ci stessero più con la testa», ha detto il ragazzo, il cui racconto (a Repubblica) trova riscontri nelle narrazioni di altri amici presenti (quattro in tutto) e anche nelle immagini delle telecamere di sicurezza della zona. Elementi che hanno permesso di fermare, dopo neanche 24 ore dal delitto, il figlio di un carabiniere della zona e quello di un’insegnante iscritta all’albo degli avvocati. Nella testimonianza si parla anche di una pistola: «Ho notato che (uno dei due) aveva una pistola di piccole dimensioni», si legge in uno dei verbali della testimonianza. «Forse scarica», in un altro.

Cristopher Thomas Luciani, 16 anni e un percorso travagliato per colpa della la droga, è stato “colpito ripetutamente a morte con un coltello”. Il medico legale, il dottor Cristian D’Ovidio, parla di 10 coltellate “di continuo da arma da punta e taglio” sul dorso, poi altre 13 sul fianco destro, 1 nella coscia destra. Un delitto di una violenza pazzesca, come lo descrivono i ragazzi presenti. 

GENERAZIONE DEVIATA

Figli di carabinieri, avvocati e professionisti . Ma con ambizioni diverse da quelle dei genitori. Inseguono la vita di strada, seguono sui social cantanti e youtuber pregiudicati. E tra di loro c’è chi “vendeva fumo”(marijuana, hashisch). Per questo aveva maturato un credito di droga nei confronti della vittima. «Ci aveva detto che lo doveva incontrare – prosegue il racconto – ci aveva fatto capire che voleva tirargli due schiaffi. Ci siamo diretti tutti insieme nei pressi della stazione dove c’è un ristorante di sushi».

250 euro e un delitto. Così poco vale la vita di un coetaneo, ai giorni nostri. Poi al mare, ridendoci su come se fosse un videogioco.

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