È stato fermato nella notte il figlio della coppia di anziani uccisa nella propria abitazione a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, lunedì mattina. Secondo quanto appreso, Luca Ricci (il figlio)sarebbe infine crollato dopo 16 lunghe ore di interrogatorio: “Li ho uccisi perché non mi davano più soldi”, avrebbe ammesso. Il 50enne, separato e padre di due figli, è accusato di duplice omicidio aggravato dalla crudeltà e dal rapporto di parentela. A seguito della confessione, l’indagato è stato condotto nel carcere di Pesaro.
Era stato proprio il 50enne ad allertare il 112 ieri in mattinata. Agli agenti della Squadra Mobile, intervenuti nella casa di via Fanella, dove è stato perpetrato il delitto, Luca Ricci aveva detto di essersi imbattuto nei corpi senza vita dei genitori e aver chiamato quindi i soccorsi. Una versione questa che non ha convinto gli inquirenti, dal momento che l’uomo avrebbe cercato di dimostrare subito di aver preso le distanze dall’accaduto. Dopodiché Ricci è stato condotto in Questura per essere sentito in qualità di persona informata sui fatti. Al termine dell’interrogatorio davanti al procuratore Maria Letizia Fucci, che coordina le indagini, è scattato il fermo.
La cruda confessione: “Non mi davano più soldi”
Sulle prime il 50enne si è mostrato piuttosto reticente: “Non ricordo”, avrebbe continuato a ripetere. Ma con il trascorrere delle ore la sua posizione si è aggravata. Dai primi accertamenti è emerso che l’uomo aveva maturato alcuni debiti e la casa dei genitori era stata venduta all’asta per sessantamila euro. Messo alle strette, Ricci ha poi confessato: “Sì, ho ucciso i miei genitori, avevo altri debiti ma loro non volevano darmi più soldi”.
Tutto sarebbe iniziato attorno alle ore 2 della notte tra domenica e lunedì. Ricci ha raccontato di essere sceso nell’appartamento dei genitori (lui vive al piano superiore) perché la madre, Luisa Marconi, di 70 anni, non stava bene: “Sono andato a misurarle la pressione”, ha spiegato. Subito dopo sarebbe nata un’accesa discussione con la donna: “Avevo bisogno di altri soldi, ma lei mi ha detto ‘basta’”, le parole dell’indagato. Una risposta che il 50enne non avrebbe digerito, al punto da decidere di strangolarla con un cordino. Mentre col padre ha usato un martello.