Sarebbero due ragazzi minorenni italiani i responsabili dell’omicidio del ragazzo di 17 anni ucciso ieri a Pescara. Uno è figlio di un maresciallo dei Carabinieri comandante di una stazione locale di un comune della provincia di Pescara, l’altro è figlio di un avvocato. Il corpo della vittima è stato trovato ieri in tarda serata all’interno del Parco Baden Powell, in pieno centro a Pescara, nei pressi della ferrovia.
Il delitto sarebbe scaturito da un litigio e sarebbe legato allo spaccio di droga. Sul corpo della vittima, anch’essa italiana, sono state trovate ferite di arma da taglio. L’arma del delitto non è stata ancora trovata. Si suppone sia un coltello da sub.
Il fatto è avvenuto nel pomeriggio ed il corpo è stato poi trovato in tarda serata riverso tra le sterpaglie nei pressi di un sottopasso ferroviario, vicino a un campetto da calcio. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra Volante e quelli della Mobile, la Polizia scientifica, il 118, il procuratore capo, Giuseppe Bellelli, e il medico legale, Cristian D’Ovidio.
Secondo quanto emerso finora, i sospetti sarebbero andati poi a fare il bagno al mare subito dopo l’omicidio. Lì, probabilmente, si sarebbero disfatti del coltello utilizzato per l’omicidio. Per recuperare l’arma sono in azione i sommozzatori dei vigili del fuoco. Le indagini della squadra Mobile proseguono per ricostruire la vicenda.
Aumentano gli accoltellamenti tra i giovani, spesso per futili motivi o a causa di droghe e/o soldi.
(Fonte:AGI)