AslimItaly

Saman Abbas, parla la madre: ” Sono innocente”

Sono innocente. Non sono coinvolta in alcuna attività illegale e nemmeno nell’omicidio di mia figlia”. Dal Pakistan, dove si trova in carcere nell’attesa che si completi il percorso per  l’estradizione in Italia a cui lei ha dato l’assenso, rimbalzano le prime, decise, parole scandite da Nazia Shaheen, condannata in primo grado all’ergastolo, così come il marito Shabbar Abbas, per la morte della loro figlia 18enne Saman, uccisa il primo maggio 2021 a Novellara.

Affida le sue parole all’avvocato che la difende in Pakistan, Akhtar Mahmood. La donna respinge le accuse.

Non so chi sia l’assassino di mia figlia”, sostiene. In attesa che Nazia Shaheen giunga in Italia, dal Pakistan arriva già una pesante accusa che lei lancia a Danish Hasnain, fratellastro del marito Shabbar Abbas, condannato a 14 anni per omicidio e soppressione di cadavere: “Danish fa dichiarazioni errate – sostiene la donna attraverso il legale – e dice bugie”.

Il 30 maggio, alle 23 ora pakistana, è stata arrestata a Kharian, in un villaggio al confine con il Kashmir, a casa di parenti, al culmine di un blitz della polizia del Punjab in collaborazione con l’Interpol: operazione questa a cui hanno dato supporto investigativo i Carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci, realizzata grazie al lavoro diplomatico e alla volontà governativa pakistana.

“È molto sicura di sé, fredda e calma senza alcuna paura”, dice il suo legale: “ha anche specificato alle autorità italiane di essere una pakistana di fede musulmana e di voler osservare in Italia lo stile di vita islamico”.

La donna “ha domandato che le siano forniti gli oggetti necessari per poter pregare cinque volte al giorno e che possa indossare gli indumenti musulmani-pakistani”. Il legale Mahmood ribadisce che “Nazia ha acconsentito ad affrontare il percorso verso l’Italia e non ha contestato la richiesta di estradizione avanzata dall’Italia in Pakistan. Lei sa tutto di ciò che succede per quanto riguarda il marito e la vicenda. Molto presto – stima – verrà in Italia per affrontare il procedimento che riguarda la morte di sua figlia”.

Dopo l’assenso dato da Nazia Shaheen, è arrivato anche il parere favorevole all’estradizione del magistrato inquirente pakistano, che poi sarà trasmesso al gabinetto del Primo ministro del governo per la decisione finale.

Nel frattempo sono stati depositati i ricorsi in Appello di chi ha impugnato il verdetto: oltre alle difese dei genitori e dello zio, figura anche Alì Haider, il fratello di Saman costituitosi parte civile, nonché quello della procura, che ha chiesto la condanna per tutti e le aggravanti della premeditazione e dei motivi futili e abietti.

Exit mobile version