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Sicilia assetata: allarme siccità

Cresce l’allarme siccità. La regione Sicilia è una delle più colpite dal fenomeno che quest’anno sta assumendo contorni drammatici (a differenza delle regioni del nord che hanno registrato una primavera record per le piogge). E uno studio del think-tank The European House – Ambrosetti, diffuso in occasione della Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità del 17 giugno, segnala che nel 2022 nel nostro Paese è stata registrata una perdita di oltre il 51% di risorse idriche rinnovabili, rispetto alla media storica dal 1950. Intanto il report settimanale sulle risorse idriche dell’Anbi, l’associazione dei consorzi di bacino, racconta un’Italia ormai divisa in due. Il Nord è tropicale: piogge e nevi abbondanti lo hanno reso ricchissimo d’acqua, con laghi e invasi pieni e fiumi con la portata sopra la media (e dopo due anni caratterizzati anche qui da siccità devastante). Il Centro, e soprattutto il Sud, invece sono desertici; piogge e nevi hanno registrato record negativi: ora gli invasi sono semivuoti e i fiumi mezzi in secca.

La siccità colpisce due settori economici strategici come l’agricoltura e l’idroelettrico. La produzione di miele si è ridotta del 70%, del 63% quella delle pere e del 60% le ciliegie. Con meno acqua nei bacini idrici, si riduce la produzione elettrica da rinnovabili. Coldiretti calcola che quest’anno la mancanza d’acqua ha già bruciato 33mila posti di lavoro nei campi di Sicilia e Puglia. Qui si stima un calo del 70% del grano, e si temono disastri su raccolta delle olive e vendemmia. E Federalberghi segnala che in alcune province come l’Agrigentino sono già numerose le prenotazioni revocate dai turisti per paura di trovarsi in alberghi senza acqua. Circa il 70% della superficie della Sicilia presenta un grado medio-alto di vulnerabilità ambientale e rischia la desertificazione. Qui come in Sardegna, l’altra regione colpita dlla siccità, gli agricoltori sono costretti a ricorrere alle autobotti per salvare quel poco che è ancora salvabile. Anche se sabato scorso, nel centro della Sardegna, si è abbattuta una forte grandinata che ha colpito soprattutto l’alta Barbagia e la Baronia, provocando perfino danni ingenti alle colture. In Sicilia invece grano, cereali e foraggi fanno registrare un calo con punte del 100% ma l’assenza di pioggia sta colpendo anche gli alberi da frutto e minaccia vigne e uliveti.

 Alla siccità va aggiunta l’inettitudine del governo, con i suoi ritardi scandalosi.

Ed è così che gli attesi voucher del fieno per gli acquisti del necessario alimento per il bestiame non sono ancora stati approvati, una misura ottenuta grazie anche dalla Coldiretti dopo la grande mobilitazione di Palermo. Proprio nei giorni scorsi, la terza commissione (Attività produttive) dell’assemblea regionale siciliana, che dovrebbe dare seguito a quanto stabilito con il presidente della Regione Renato Schifani, non riesce ad avere il numero legale e quindi a definire il percorso avviato per il voucher, tanto che la commissione è stata rinviata per mancanza di numero legale a oggi. È quanto ha denunciato la Coldiretti Sicilia nello stigmatizzare “un comportamento assolutamente non condivisibile dei politici”.

La politica dimostra la sua inettitudine quando bisogna fare sul serio e non cincischiare inutilmente.

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