Un caldo inesorabile ha caratterizzato l’annuale celebrazione dell’Eid Al-Adha, la festa del sacrificio, la più importante e sentita dai musulmani che in quest’occasione sono chiamati a compiere il pellegrinaggio dell’Hajj alla Mecca. Nonostante la canicola annunciata e il conflitto a Gaza, oltre 1,8 milioni di fedeli vi hanno partecipato quest’anno, secondo dati delle autorità saudite, e sono stati accolti nella città sacra all’Islam da temperature medie di almeno 47 gradi, con punte fino a 51 gradi celsius.
Mentre si concludono i rituali con il consueto “tawaf” alla Mecca (girando intorno alla Kaaba, nella Grande Moschea, in senso antiorario per 7 volte) è stato anche confermato il bilancio delle vittime del caldo record che è attualmente di almeno 550 morti, quasi il doppio rispetto l’ Hajj dell’anno scorso.
Da Riad è arrivata la notizia che l’anno prossimo sarà l’ultima Hajj del calendario musulmano a coincidere con la stagione estiva, perché il pellegrinaggio sacro, per altri 16 anni, si svolgerà o in primavera o in inverno( visto che si usa il calendario lunare). A dirlo è stato Hussein al-Qahtani(in foto), portavoce del Centro meteorologico nazionale saudita (Nmc), citato da Saudi Gazette.
Al-Qahtani ha infatti chiarito che dal 2026, per otto anni consecutivi, il rituale pellegrinaggio si terrà in primavera. In seguito, per altri otto anni, il pellegrinaggio Hajj si svolgerà in inverno. “Diremo addio all’Hajj nella stagione estiva per un periodo di 16 anni”, ha affermato al-Qahtani. Anche Mansour al-Mazroui, membro del Consiglio Shoura (l’assemblea parlamentare consultiva saudita) e ricercatore sui cambiamenti climatici, ha confermato che il prossimo anno sarà l’ultimo Hajj estivo di questo ciclo.
Molti i fedeli secondo media locali deceduti a causa del caldo anche nei dintorni della città sacra e negli ospedali, nonostante le immani misure per rinfrescare le vie principali e la Grande Moschea disposte da Riad che, nei giorni scorsi, ha anche raccomandato di svolgere i rituali lontano dai picchi di caldo e installato distributori d’acqua e punti di ristoro per i pellegrini quasi ovunque. Diverse testate, incluso l’emiratina The National, hanno riportato numerosi casi d’infarto, malori e ricoveri per disidratazione. La maggior parte dei riti dell’Hajj si svolge infatti all’aperto, con poca o nessuna ombra.
Più di 1,83 milioni di musulmani hanno effettuato l’Hajj quest’anno, ha dichiarato in un briefing informativo il ministro saudita per l’Hajj e l’Umrah, Tawfiq bin Fawzan al-Rabiah. Un numero leggermente inferiore alla cifra registrata l’anno scorso, quando 1,84 milioni hanno effettuato il rito.
Di sicuro chi è morto pregando è morto felice.
(Fonte:AGI)