La Commissione Ue apre una procedura per deficit eccessivo per Italia, Francia e altri cinque Paesi: Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Dopo i passaggi previsti, spiega, proporrà le raccomandazioni al Consiglio sul rientro del disavanzo nel pacchetto di autunno del semestre europeo. L’esecutivo comunitario ha poi valutato che la Romania non ha preso azioni efficaci per la correzione del deficit chiesta dal Consiglio.
Nella valutazione sugli squilibri macroeconomici per dodici Stati Ue, già nel meccanismo di allerta 2024, la Commissione Ue ha valutato che l’Italia si trova ora in una situazione di ‘squilibrio’, migliorando il giudizio dallo ‘squilibrio macroeconomico eccessivo’ dello scorso anno. Come l’Italia la Grecia. Non sono più in squilibrio Francia e Portogallo. La Slovacchia entra invece tra i Paesi in squilibrio, dove si confermano Germania, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi, Svezia. Solo la Romania ha uno squilibrio eccessivo. Questo monitoraggio è uno degli strumenti di sorveglianza per il coordinamento delle politiche economiche. In Italia «la crescita della produttività è stata nel complesso e in media positiva ma limitata, il che conferma la necessità di riforme e investimenti per superare le carenze strutturali e promuovere condizioni favorevoli alla crescita della produttività”, afferma la Commissione europea nell’ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo.
Cosa è in sostanza
La procedura d’infrazione è avviata nei confronti di uno Stato membro quando la Commissione europea rileva la violazione di una norma europea. La violazione può consistere nella mancata attuazione di una norma europea oppure in una disposizione o in una pratica amministrativa nazionali che risultano con essa incompatibili.
Giorgetti dichiara: «No scostamenti ingiustificati»
«In un contesto geopolitico e macroeconomico altamente instabile, ogni scostamento ingiustificato dal sentiero che abbiamo definito darebbe un moltiplicatore fiscale non solo inferiore a uno ma, con ogni probabilità, inferiore a zero, per via degli effetti negativi sul servizio del debito». Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alla presentazione del Rapporto Upb. «È anche su questa consapevolezza che si misura la distanza, che voglio scandire e che rivendico, rispetto a una stagione in cui si è ritenuto che indebitamento e trasferimenti avrebbero potuto rappresentare la nuova frontiera della crescita», afferma. «Una stagione, che ha cercato di stabilire un insieme di credenze collettive sbagliate, secondo cui più spesa e più trasferimenti avrebbero generato più crescita. Un errore di cui dovremo tenere traccia a lungo», aggiunge infine.