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L’INPS e le donne vittime di violenze

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Pairs of women's red shoes, put on display by Mexican visual artist Elina Chauvet to protest against gender violence and femicide, are pictured at Zocalo square in Mexico City, Mexico January 11, 2020. REUTERS/Gustavo Graf

L’ Inps fornisce le indicazioni per la fruizione dell’esonero contributivo riconosciuto per l’assunzione di donne disoccupate vittime di violenza e beneficiarie del Reddito di libertà.

La legge di bilancio 2024 ha previsto un esonero contributivo per i datori di lavoro privati che le assumono, nel triennio 2024-2026.

L’esonero dei contributi previdenziali è riconosciuto nella misura del 100% e nel limite massimo di 8mila euro.
    Spetta per le assunzioni a tempo indeterminato, per la durata di 24 mesi; le assunzioni a tempo determinato, per la durata del rapporto di lavoro fino a un massimo di 12 mesi; le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto di lavoro a tempo determinato, sia già agevolato che non agevolato, per la durata di 18 mesi a partire dalla data dell’assunzione a termine.
    Per poter beneficiare dell’agevolazione, il datore di lavoro deve inoltrare all’Inps la domanda di ammissione all’esonero tramite il modulo online “Erli” disponibile all’interno del Portale delle agevolazioni.

Come termina sempre un articolo riguardo la violenza di genere il mio collaboratore Nicola Gallo, in questo caso è d’obbligo dire:

Donna vita libertà.

Una legge di bilancio davvero sociale.

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