Home Cronaca Ilaria Salis è libera, tolto il braccialetto elettronico. Torna in Italia.

Ilaria Salis è libera, tolto il braccialetto elettronico. Torna in Italia.

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Dopo 15 mesi passati in carcere e 20 giorni ai domiciliari, Ilaria Salis è libera e può tornare in Italia. Eletta con Avs al Parlamento europeo, l’attivista italiana questa mattina ha ricevuto a sorpresa la visita della polizia ungherese che le ha tolto il braccialetto elettronico alla caviglia e ora potrà festeggiare lunedì i suoi 40 anni a casa con la sua famiglia. «Facciamo i festeggiamenti del suo compleanno a casa, vado a prenderla e me la porto a casa io», ha detto Roberto Salis, che è subito partito per Budapest per quello che si augura sia l’ultimo viaggio in una città che odia.

Dall’11 febbraio del 2023 la capitale ungherese è diventata solo la sede della prigionia della Salis, arrestata quel giorno con l’accusa di aver partecipato a delle aggressioni a danni di militanti di estrema destra assieme ad altri antifascisti. Quello che pensava sarebbe stato un fermo di pochi giorni è invece diventato «un incubo» carcerario «in condizioni disumane» e processuale con il rischio di una condanna fino a 24 anni, risolto dopo 16 mesi con oltre 176mila voti col partito di Fratoianni e Bonelli(AVS) e l’elezione al parlamento europeo che le garantisce immunità e sospensione del processo.

In teoria, per la liberazione e il ritorno in Italia bisognava aspettare la proclamazione ufficiale degli eletti ma, alla fine, una comunicazione informale da parte del ministero degli Esteri e la volontà delle autorità ungheresi di chiudere al più presto la vicenda ha portato alla decisione del giudice Jozsef Sos di accogliere subito la richiesta di scarcerazione avanzata dal legale ungherese della Salis Gyorgy Magyar sulla base di una sentenza della Corte di giustizia europea che stabilisce l’inizio dello status di parlamentare dall’elezione e non dalla proclamazione. Adesso la magistratura ungherese con il governo di Viktor Orban potrà chiedere la revoca dell’immunità al Parlamento europeo che, prima o poi, potrebbe quindi essere chiamato a votare sul caso, ma intanto Ilaria Salis si gode la libertà ritrovata per i suoi 40 anni che lunedì potrà festeggiare con la sua famiglia a Monza. Roberto e Roberta, i suoi genitori, e i suoi due fratelli avevano già i biglietti per andare a Budapest per celebrare il compleanno nell’appartamento della famiglia italo-ungherese che l’ha accolta dal 23 maggio, quando è uscita dal carcere di Gyorskocsi utca.

Da un lato, liberare una donna incarcerata in quelle condizioni disumane fa piacere, ed è anche un monito verso l’Ungheria per l’adozione di metodi più umani. Dall’altro fa riflettere, perché la Salis, ormai è assodato, non è una santa.

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