L’Intelligenza artificiale è un grande moltiplicatore ma “non è per tutto e non è per tutti”. Così padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sui temi dell’Intelligenza Artificiale e dell’Etica della tecnologia, in un’intervista rilasciata in occasione del convegno “Verso il G7: IA rischi e opportunità” organizzato a Roma, dall’associazione Giornaliste Italiane. Per padre Benanti serve un’attenzione etica che “diventa immediatamente politica. Non a caso la presidente del Consiglio dei Ministri ha immediatamente individuato in questo tema dell’IA e anche nell’algoretica una delle urgenze”.
“Si tratta di operare in scarsità di risorse: è vero che abbiamo questo strumento, ma questo strumento non è per tutto e non è per tutti. La capacità computazionale è ridotta, costa corrente elettrica e costa risorse. E allora dire di cosa c’è bisogno prima, diventa immediatamente una questione di priorità e di urgenza e quindi di scelte politiche inevitabili da associare a questo”.
Di fatto, spiega padre Benanti, “la pandemia ci ha già un po’ abituato a questo. E’ stato solo priorizzare ( bel neologismo , NdR)la ricerca del vaccino che ha permesso all’umanità di uscire dalla situazione buia che ci ha bloccato. Sono scelte che sono già state fatte e quel che ci possiamo augurare è che questo consenso del G7 veda una comunione di questo tipo: il bene dei più al centro di quello che è lo sviluppo tecnologico”.
Nella sua intervista RAI padre Benanti dice tutto nel suo niente. Parla senza avere una idea ben precisa del notevole rischio che tutti stiamo correndo, e non parlo di pessimismo distopica da fantascienza, ma di pura realtà. Non dice che i primi a essere sacrificati saranno i poveri, già sfruttati all’inverosimile, che con l’automazione diventeranno agli occhi dei potenti totalmente inutili. Non dice che molte, tante professioni sono già sostituite e ne verranno sostituite altre ancora. Non dice che il rischio sta nel numero, perché non sa cos’è la singolarità informatica, e verremo travolti dall’Algoritmo che si sostituirà al suo tanto amato Dio.
No, caro Padre Benanti. Lei non sta assolvendo al compito che le è stato dato. Si arrampica su specchietti. Non ha visto come, mese dopo mese, l’I.A. sta evolvendo sempre di più. Forse confida nella onesta degli uomini di buona volontà. E sbaglia, perché gli interessi superano qualsiasi scrupolo morale o religioso. E anche Lei, caro Padre Benanti, si ritroverà senza perché.
Terminator arriverà. E vincerà, perché se l’Intelligenza è Artificiale, la stupidità è di sicuro umana.
Sic et simpliciter.