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Venti di guerra futura. La previsione di un generale norvegese

Bardufoss 2019826. Ny sjef i Hæren generalmajor Eirik Kristoffersen ble insatt på Rusta leir i Bardufoss. Foto: Frederik Ringnes/Forsvaret / NTB scanpix

Questa volta l’allarme arriva dalla Scandinavia. Il generale Eirik Kristoffersen,(in foto) capo della Difesa norvegese, ha dichiarato al Telegraph che la Nato ha due o tre anni per prepararsi ad un attacco russo contro l’Alleanza. Lo ha detto al Telegraph, rimarcando: “Ci vorrà del tempo, il che ci dà una finestra ora per i prossimi due o tre anni per ricostruire le nostre forze e le nostre scorte mentre sosteniamo l’Ucraina“, ha affermato. Le stime di Kristoffersen su un possibile attacco russo contro la Nato sono inferiori rispetto a quelle della Difesa tedesca, secondo cui Mosca potrebbe colpire entro cinque-otto anni.

Nel gennaio scorso, Kristoffersen si era già espresso sulla questione, sostenendo che la Norvegia dovesse aumentare le spese per la Difesa a fronte di una potenziale guerra con la Russia entro 3 anni. A suo avviso, il tempo per rafforzare le difese di fronte a una Russia sempre più “passiva” starebbe per scadere. Secondo le previsioni del generale, Mosca starebbe accumulando le proprie scorte di armi molto più velocemente di quanto avessero previsto gli alleati della Nato, il che aveva potenziato il senso d’urgenza all’interno dell’Alleanza. Facile a dirsi ma meno a farsi: la Norvegia è uno di quei Paesi che non soddisfa al momento il requisito del 2% del Pil all’anno per la Difesa, sebbene punti a raggiungere questo obiettivo entro due anni.

Con l’ingresso di Svezia e Finlandia all’interno della Nato è cambiato completamente il quadro strategico dell’Alleanza nel grande Nord europeo. I Paesi nordici hanno interessi diversi e questo ha cambiato radicalmente l’interesse della Nato sulle aree nordiche. Il ruolo più importante per la Norvegia settentrionale sarà certamente quello di “porto di scalo” per eventuali aiuti e salvataggio delle truppe alleate verso la Finlandia e la Svezia.

Ciò significa che nel prossimo futuro sarà necessario proteggere importanti porti e infrastrutture per scopi bellici. Questo, per quanto riguarda la Norvegia, riguarderà le zone di Narvik, Harstad, Tromsø e Alta/Hammerfest nel Finnmark. Poi, un ingente investimento sulla ferrovia del Nord. Si parla già di un futuro porto in acque profonde a Skibotn. E poi ancora gli aeroporti, che dovranno tutti far parte della difesa totale.

Prima della Norvegia era stata la Germania a diffondere le proprie stime, ipotizzando che Putin potrebbe attaccare l’alleanza militare in meno di 10 anni: la ragione di questa ipotesi sta nel fatto che, di tutto il potenziale bellico realmente prodotto, la Russia sta mettendo in campo solo una parte in Ucraina.

Sempre nel gennaio scorso era stato il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius a ribadire come un attacco russo per ora non sia probabile ma che i suoi esperti prevedono un periodo compreso fra i 5 e gli 8 anni.

Pistorus aveva sostenuto che i numerosi avvertimenti allarmistici che quotidianamente giungono da vari parti dell’Europa sono innanzi tutto comprensibili in una prospettiva scandinava, considerando che tali Paesi si trovano in una condizione ancora più allarmante data la loro vicinanza geografica alla Russia. Va aggiunto che dallo scorso anno la Germania ha effettuato un vero e proprio rinnovamento formale alla propria dottrina militare strategica per la prima volta in 12 anni, con l’obiettivo preciso di trasformare i propri soldati in un esercito abile al combattimento.

Ma perché non esplode la pace mondiale?

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