Armi “Made in Usa” colpiscono obiettivi a Belgorod, almeno un morto e tre feriti. Zelensky cerca alleati in Asia, sarà al G7 in Italia. I russi avanzano ancora verso Kharkiv.
Prosegue la guerra in Ucraina. Incessantemente, inesorabilmente. E’ lenta questa guerra, e non si capisce bene chi avanza e chi retrocede, regione per regione. Dura da tempo, troppo tempo. E’ una guerra di “logorio”, ma che sta prendendo sempre più risvolti pericolosissimi. L’impiego di armi americane, il coinvolgimento indiretto della Nato, le minacce di Mosca con Putin pronto a tutto.
Alleati, nemici, deterrenti nucleari. Questa guerra finirà male, se non si arriva a un negoziato che compensi entrambe le parti.
Finirà quando l’Ucraina cadrà. Ma non vogliono, né in Europa, troppo vicina alla Russia, né l’America di Biden, troppo presa a fronteggiare Putin.
Resta l’incognita di Novembre, con Trump che si dice a fermare il conflitto in 24 ore. Ma come?
Temo che prima o poi qualcuno faccia il passo più lungo della gamba. Tutti noi ne pagheremo le conseguenze. Perché se per la teoria di Lorenz basta un battito d’ali di farfalla dall’altro capo del mondo per creare un uragano, una esplosione nucleare non ha confini con i suoi vapori radioattivi, e migliaia di testate nucleari ridurranno questo mondo in un cimitero tossico per migliaia di anni.