Sono lontani i empi di “20.000 Leghe sotto i mari” di Jules Verne, ed ecco i narcos reinventarsi avventurieri degli abissi.
Avevano progettato e collaudato un piccolo sommergibile, pilotabile da remoto finalizzato al trasporto della droga ma non ancora reso operativo i componenti di un’organizzazione italo-albanese dedita al traffico di sostanze stupefacenti sgominata dai Carabinieri di Torino che hanno eseguito diverse misure cautelari in carcere nel torinese, in provincia di Frosinone e in Albania. Le misure, 9 di cui sei in Italia già eseguite, sono state disposte dal gip del tribunale di Torino su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e sono state eseguite in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, l’Ufficio dell’Esperto per la sicurezza a Tirana e l’Ufficio Centrale Nazionale Interpol della Polizia albanese.
Nell’attività d’indagine, denominata ‘Car Wash’ in quanto originata da accertamenti su gestori di autolavaggi che gestivano alcune piantagioni di marijuana, gli investigatori hanno ricostruito i tasselli di un’associazione con base logistica nella provincia di Torino, operante tra Ecuador, Belgio, Francia, Spagna e Italia. Il gruppo è sospettato di aver approvvigionato le maggiori piazze di spaccio italiane di importanti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana. Dai riscontri dei carabinieri , l’organizzazione sarebbe stata guidata da due fratelli di origine albanese che, avvalendosi di consistenti disponibilità economiche, avrebbero reclutato gli ‘operai della droga’ in Italia e in Albania, collaboratori che con ogni probabilità sarebbero stati destinati alla custodia, al trasporto e alla vendita sul territorio dello stupefacente.
Durante le indagini, svolte dal novembre 2021 alla fine del 2022, gli investigatori hanno intercettato diversi carichi di droga e ne hanno sequestrato oltre 204 chilogrammi, tra cocaina, hashish e marijuana. La cocaina con ogni probabilità arrivava in Italia dal sud America, passando per l’Olanda mentre il resto transitava dalla Spagna e dalla Francia, utilizzando autovetture dotate di doppifondi artigianali.
Non sanno più che inventarsi. Usare ogni mezzo possibile, anche futuristico, come un sottomarino in miniatura, pur di trasportare la droga. Già la malavita ha adottato i droni per consegnare dosi in carcere, cellulari e quanto poteva caricare l’inconsapevole automa comandato. Se inventassero il teletrasporto come nel film di David Cronenberg, nessuno li fermerebbe. Ops, ho dato un suggerimento inavvertitamente. Con tutte le risorse finanziare cui dispongono, i narcos potrebbero dirottare parte dei loro oscuri fondi nella ricerca scientifica in tal senso.
Come diceva W. Burroughs, “la fantascienza ha la cattiva abitudine di diventare realtà”.
(Fonte:ADNKronos)