Ci risiamo. Altro nuovo capitolo di una saga inaugurata da Charlton Heston sul futuro distopico dell’umanità.
ATTENZIONE:SPOILER
In seguito alla morte di Cesare, i suoi compagni lo celebrano e piangono con un funerale solenne. Diverse generazioni dopo, passati circa trecento anni di storia, lo scimpanzè Noa vive pacificamente con la sua colonia di scimmie in un villaggio in cui allevano aquile, rapaci con cui Noa non riesce ad empatizzare, e in un mondo ormai in mano alle scimmie e in cui gli umani sembrano non esistere più. Noa, dopo aver cercato di recuperare alcune uova di aquila con i suoi amici, torna al villaggio dove si ricongiunge con sua madre, Dar, e suo padre Koro che è il più grande ammaestratore di aquile del villaggio. Quella sera Noa vede una figura umana che si aggira nel villaggio nel tentativo di rubare alcune uova e la segue, ma quest’ultima riesce a fuggire e a nascondersi. La sera seguente il villaggio viene pesantemente attaccato da un clan di scimmie rivali capeggiato dal gorilla Sylva, i quali si trovano al servizio del misterioso dittatore Proximus Cesare e che a quanto pare stanno cercando la stessa ragazza umana che Noa aveva visto la sera prima. Credendo che il clan di Noa stia aiutando la ragazza, Sylva e gli altri rapiscono tutti i componenti del villaggio per portarli al cospetto di Proximus al di fuori di Noa che, dopo uno scontro con Sylva, viene creduto morto. Risvegliatosi il mattino seguente, dopo aver sepolto il padre, morto in seguito allo scontro con Sylva, Noa decide di partire in un viaggio in cui cercherà i suoi familiari per riportarli a casa. Durante il cammino giunge in una grande città umana ormai in rovina dove cade in un dirupo nel quale incontra il vecchio orango Raka, il quale capisce che Noa non fa parte del clan di Proximus e per questo decide di aiutarlo. Raka è l’unico a conoscere le antiche imprese di Cesare e le racconta a Noa il quale non sa nemmeno chi sia Cesare. Raka spiega che Proximus Cesare è un dittatore che considera Cesare una divinità e che ha distorto i suoi insegnamenti, per questo sta dando la caccia ai superstiti umani da ormai molto tempo. Nel mentre la ragazza umana li ha seguiti e loro l’accolgono ribattezzandola Nova. I tre appena escono dal bunker di Raka vengono condotti da Nova in una radura in cui ci sono diversi umani che vivono in uno stato primitivo (a causa degli effetti del virus ALZ-113 mutato nel capitolo precedente con James Franco) e lì vengono attaccati dalle scimmie al servizio di Proximus. Le scimmie rapiscono gli umani e cominciano a dare la caccia a Nova che si nasconde in mezzo a delle spighe di grano, a quel punto Noa la vede e la salva facendola salire sul suo cavallo. Noa, Nova e Raka si allontanano dalla zona e arrivati in un’altra radura Nova rivela di saper parlare fluentemente e di chiamarsi Mae, inoltre dice a Noa di sapere dove hanno portato i membri del suo villaggio. Il mattino seguente i tre ripartono verso il villaggio di Proximus dove sono imprigionati i membri del clan di Noa e raggiunta una diga vengono nuovamente attaccati da Sylva e dalle altre scimmie al servizio di Proximus. A quel punto si scatena un combattimento durante il quale Raka, per salvare Mae, cade al di sotto della diga e viene trasportato via dalla corrente morendo annegato. A questo punto Noa e Mae vengono catturati e portati al villaggio di Proximus situato sul mare, in cui Noa si ricongiunge con la sua famiglia e Mae viene rinchiusa in una stanza in cui si trova un altro prigioniero umano anziano totalmente devoto a Proximus. Quest’ultimo ha come obiettivo quello di riuscire ad aprire le porte blindate di un bunker umano risalente ai tempi di Cesare situato proprio nel villaggio e di creare un’unione di tutte le scimmie sotto il suo comando. Noa non vuole assolutamente collaborare con Proximus e infatti quella sera si incontra con Mae e altri suoi amici per attuare il piano della prima. Uscendo dal villaggio la ragazza piazza degli esplosivi intorno ad esso e con Noa e gli altri raggiungono un’entrata alternativa al bunker di cui Proximus non è a conoscenza. Entrati nel bunker, ben fornito di armi da fuoco e veicoli da guerra umani, Mae recupera un misterioso hard disk e una pistola e quando stanno per uscire dalle porte principali ecco che vengono raggiunti da Proximus e le altre scimmie. A quel punto Mae spara ad uno di loro che stava minacciando di uccidere un’amica di Noa. Proximus rimane incuriosito dall’arma e chiede alla ragazza se dentro il bunker potrà trovarne delle altre. A quel punto Mae, capendo di non poter lasciare il bunker alle scimmie, fa esplodere gli esplosivi distruggendo la diga del villaggio, facendo totalmente riempire d’acqua sia il villaggio che il bunker. Noa riesce a guidare le scimmie verso la salvezza. Durante la fuga nel bunker ha un breve scontro con Sylva che però muore affogato. Raggiunto l’esterno del bunker dove si trovano tutte le altre scimmie viene raggiunto da Proximus. Si scatena un combattimento feroce tra i due nel quale Proximus sembra avere la meglio, ma proprio nel momento in cui Noa si trova a terra sanguinante vede le aquile che stanno sorvolando la zona e insieme alle altre scimmie del suo villaggio comincia ad emettere il verso che faceva il padre per attirarle. Quindi i rapaci si riversano contro Proximus e cominciano a ferirlo per poi farlo cadere al di sotto del dirupo dove finisce in mare e muore annegato. Così Noa e gli altri tornano al vecchio villaggio che ricostruiranno, con lo scimpanzè che assume il ruolo di guida del clan e che si scambia un ultimo saluto con Mae. La ragazza nel finale raggiunge una base segreta in cui si trovano diversi umani sopravvissuti, apparentemente non contagiati dall’ALZ-113 mutato, che dispongono di tecnologie avanzate e che grazie all’hard disk recuperato da lei si mettono in contatto con un altro gruppo di superstiti situati in un’altra zona…
Personalmente, quando si parla di “saga” sono sempre i primi due capitoli ad essere interessanti( vedi Lo Squalo, Terminator, Ritorno al Futuro…). Non esiste scena più distopica di Charllton Heston, il quale, fuggito dalle scimmie, si imbatte, su una spiaggia, nel rudere devastato della Statua della Libertà, gridando “maledetti”. All’epoca, con la guerra fredda, sembrava proprio un presagio di olocausto nucleare. C’era un fascino non solo avventuroso, ma critico.
Da Tim Burton in poi, il leit motiv de Il Pianeta delle scimmie ha di certo effetti speciali mirabolanti rispetto all’originale, ma perde di quel “qualcosa di particolare” che contrassegnava i primi capitoli del secolo scorso.
Il film è il sequel di The War – Il pianeta delle scimmie (2017), è il decimo film del franchise de Il pianeta delle scimmie, tratto dall’omonimo romanzo di fantascienza del 1963 di Pierre Boulle, nonché quarto capitolo della serie reboot.
Comunque non preoccupatevi vedendo il film. Le scimmie si estingueranno prima che possano evolversi. I prossimi dominatori della Terra saranno gli scarafaggi o i robots.