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Vannacci e l’Eurovision

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l generale Vannacci non ha affatto gradito la vittoria del cantante elvetico “Nemo” all’Eurovision Song Contest. “Il mondo al contrario, è sempre più nauseante”, ha commentato sui social il candidato alle europee della Lega, riferendosi al trionfo dell’artista svizzero che si è dichiarato “non binario”.

A Vannacci si aggiunge anche il commento del vicepremier Matteo Salvini in proposito: “Non so se ieri sera qualcuno ha visto la finale dell’Eurovision”, “ho letto che ha vinto questo vincitore, ma non si può dire ‘questo’, che non si ritiene né lui né lei, si ritiene non binario, non si riconosce nel considerarsi uomo-donna. Non si può dire ‘ha vinto lui’ o ‘ha vinto lei’, perché altrimenti sei rovinato. Da quanto ho capito bisogna dire ‘ha vinto loro’, è una moltitudine“.

“Io sono un liberale – ha precisato presentando questa sera il suo libro a Udine – uno può sentirsi come vuole”, anche un albero, “basta che questo non entri nella vita di tutto il resto del mondo che si sente lui e lei, e quindi che il sentirsi di un’estrema minoranza non condizioni la vita della maggioranza, per cui non si può dire mamma o papà“.

Le frasi del generale, sospeso dall’Esercito, e del vicepremier contrastano non poco con il messaggio diffuso dallo stesso Nemo dopo il trionfo: “Spero che con questa vittoria ci sia più più empatia e comprensione reciproca. Dobbiamo parlare l’uno con l’altro e spero che stasera possa essere un modo per ricordarcelo. Sono semplicemente grato per questa esperienza e per tutti gli amici che ho conosciuto lungo questo percorso. Questa è stata una delle rappresentazioni più queer che abbiamo visto all’Eurovision ed è stato fantastico”.

Il giovane  Nemo Mettler, ventiquattro anni, svizzero nato a Bienne (cantone di Berna), polistrumentista ( suona sia violino, pianoforte e batteria), ha portato sul palco della Malmö Arena anche un vessillo coi colori giallo, bianco, viola e nero. La sua canzone The Code è un inno alla libertà di genere: Nemo parla di “un viaggio che ho iniziato con la consapevolezza che non sono né uomo, né donna – come dichiarato alle pagine del SontagsZeitung – trovare me stesso è stato un processo lungo e spesso difficile per me. Ma non c’è nulla di meglio della libertà che ho guadagnato rendendomi conto di essere non binario”.

L’eurovision Song Contest è più un ricettacolo di inutili polemiche costellato da cantanti mediocri. Non è nemmeno euro, visto che partecipa Israele(!). Comunque sia, Vannacci con le sue dichiarazioni conferma omofobia. E l’eurovision conferma la linea transgender pur di accaparrarsi audience.

Sic et simpliciter.

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