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Il ‘Castello delle cerimonie’ dovrà versare un canone di occupazione per rimanere aperto

Ecco le condizioni del Comune di Sant’Antonio Abate all’hotel La “Sonrisa”

L’hotel La Sonrisa è diventato famoso come ‘Il Castello delle cerimonie’ per il reality-show di Rel Timesu matrimoni, feste dei diciotto anni e altri eventi tra il kitsch ed il trash tipicamente “partenopei”.

Condizione per restare aperto è il versamento di un canone di occupazione al Comune di Sant’Antonio Abate che ne è diventato proprietario.

A partire dal 15 febbraio, giorno in cui la sentenza della Corte di Cassazione ha sancito il passaggio a titolo gratuito della struttura ricettiva all’Ente. Secondo quanto si apprende, il canone è stato calcolato dall’Ufficio Tecnico tramite le tabelle dell’Osservatorio sul mercato immobiliare (Omi).

Nei prossimi mesi saranno effettuate alcune perizie per stabilire l’impatto ambientale, paesaggistico, urbanistico ed idrogeologico delle strutture abusive, con conseguente stima del valore ad esse connesse. Solo in seguito il nuovo Consiglio Comunale ( le elezioni sono a breve) deciderà se demolire le strutture, oppure se sanare le strutture ed acquisire a patrimonio dell’Ente e poi deciderne una destinazione adatta. Tutti ciò è stato comunicato anche nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale dalla sindaca Ilaria Abagnale.

“È un verdetto inatteso che ci colpisce molto. La Sonrisa dà lavoro a centinaia di famiglie. Va gestita al meglio la situazione. Daremo seguito alla sentenza ed alle attività necessarie da mettere in campo in rapporto alle circostanze sopraggiunte”.

Il caso della confisca de La Sonrisa
Una vicenda iniziata oltre dieci anni fa e che è arrivata ieri a conclusione. Era il 2011 quando la magistratura contestò una serie di presunti abusi edilizi realizzati, secondo le indagini, a partire dal 1979, sull’area dove oggi sorge il palazzo conosciuto come “Il Castello delle Cerimonie”, grazie ad un popolare show televisivo in onda su Realtime-Discovery. La confisca decretata dalla Suprema Corte, interessa gli immobili e i terreni su cui sorge la struttura ricettiva, che saranno acquisiti nel patrimonio immobiliare del Comune di Sant’Antonio Abate.

La Sonrisa conta una enorme struttura di ristorazione, di oltre 40mila metri quadrati, che dà lavoro ad oltre 300 lavoratori, tra dipendenti, stagionali e indotto. Un complesso, quindi, non semplice da gestire da parte di un piccolo comune.

Avete mai visto una puntata de “il Castello”? E’ l’apoteosi e l’evoluzione dell’opera di Mario Puzo, dove nemmeno Francis Ford Coppola avrebbe potuto immaginare, pur contando un Oscar meritato, tanta onirica opulenza.

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