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Giornata Mondiale della Libertà di Stampa

Oggi, come ogni 3 maggio dal 1993, si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa.

Lo scopo è proprio quello di ricordare l’importanza fondamentale di una stampa libera, invitando tutti i Governi e le istituzioni a favorire la libertà di espressione in tutte le sue forme. La libertà di parola è anche sancita dall’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti umani del 1948.

La data commemora l’assemblea dell’UNESCO, tenuta in Namibia il 3 maggio del 1991. Da quell’incontro è stata redatta la Dichiarazione di Windhoek , documento promulgato dai giornalisti africani, che sancisce l’importanza dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media.

L’edizione 2024

In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa si tiene una conferenza in un luogo sempre diverso, attorno a un tema specifico.

Per l’edizione 2024 il tema è l’importanza del giornalismo e della libertà di espressione nel contesto dell’attuale crisi ambientale globale. La conferenza sull’argomento ambientale si terrà a Santiago del Cile dal 2 al 4 maggio.

La libertà di stampa nel mondo

Vari sono i rapporti e le ricerche effettuati sull’argomento. Uno dei più recenti è quello del Civil liberties union for Europe (Liberties), un’organizzazione a difesa dei diritti umani con sede a Berlino.

La ricerca analizza la libertà d’espressione in Europa, e conferma che nel vecchio continente c’è un’eccessiva concentrazione della proprietà dei media in mano a pochi editori.

Come se non bastasse, i giornalisti continuano a subire minacce, intimidazioni e violenze in diversi stati membri.

In Europa, tra i Paesi dove più frequentemente i giornalisti sono oggetto di intimidazioni (attraverso l’abuso di strumenti come le denunce per diffamazione) si segnalano l’Italia, la Croazia, la Grecia, l’Olanda e la Svezia. E questo nonostante la recente approvazione, da parte del Parlamento UE, del Media Freedom ACT, la legge sulla libertà e la trasparenza dei media.

Sul report si è espressa Eva Simon, responsabile senior per la difesa dei diritti presso Liberties.

Simon ha dichiarato: “La libertà dei media è chiaramente in costante declino in tutta l’Ue, in molti paesi a causa di danni deliberati o negligenza da parte dei governi nazionali. Il declino della libertà dei media va di pari passo con il declino dello stato di diritto. C’è una stretta correlazione tra i due. Questo è il programma dei regimi autoritari”.

il 2023

Nel 2023 i tre Paesi più virtuosi risultano Norvegia, Irlanda e Danimarca. Chiudono la classifica, dalla centosettantottesima alla centottantesima posizione, Vietnam, Cina e Corea del Nord. L’Italia si trova al quarantunesimo posto.

Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj): nel 2023 sono stati uccisi 99 giornalisti. Più di tre quarti di questi hanno perso la vita a Gaza.

Nella Giornata mondiale per la libertà di stampa, che si celebra oggi, è stato assegnato ai giornalisti palestinesi che seguono la guerra tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza il premio mondiale dell’Unesco per la libertà di stampa. Sono infatti esclusivamente palestinesi i reporter, compresi i fotografi, in grado di raccontare sul campo il conflitto poiché Israele, che controlla tutti gli ingressi nell’enclave, impedisce l’ingresso della stampa internazionale.

Molti dei giornalisti presenti a Gaza, al tempo stesso, documentano il conflitto e lo subiscono, assieme alle loro famiglie. Un centinaio sono rimasti uccisi. «In questi tempi di oscurità e disperazione, desideriamo condividere un forte messaggio di solidarietà e riconoscimento ai giornalisti palestinesi che stanno coprendo questa crisi in circostanze così drammatiche», ha dichiarato Mauricio Weibel, presidente della giuria internazionale di professionisti dei media. «Come umanità, abbiamo un enorme debito nei confronti del loro coraggio e del loro impegno per la libertà di espressione» ha aggiunto.

Il direttore generale dell’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura), Audrey Azoulay, ha dichiarato che il premio rende «omaggio al coraggio dei giornalisti che affrontano circostanze difficili e pericolose».

Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), con sede a New York, dall’inizio del conflitto il 7 ottobre scorso, con il massacro di Hamas nel sud di Israele che causò 1.200 morti e il rapimento di 234 persone, ha registrato la morte a Gaza di almeno 97 giornalisti: 92 erano palestinesi.

Erano più di trent’anni che non si registrava un numero così alto di morti tra i giornalisti che coprono un conflitto. Non è stato così in Ucraina, né in Siria, né in Iraq.

Wael Al-Dahdouh era in onda su Al Jazeera, di cui è corrispondente da Gaza, quando ha saputo della strage della sua famiglia. La moglie, la figlia e il figlio sono morti quando è stata colpita da un bombardamento israeliano la casa in cui si erano rifugiati. Wael Al-Dahdouh è il capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza. Il direttore dell’emittente araba lo ha definito un giornalista veterano coraggioso.

Da napoletano, ho sempre avuto ammirazione per Giancarlo Siani, avendo proprio conseguito il diploma al Liceo Classico G.B. Vico da lui frequentato. Mi preme informarvi su una iniziativa in sua memoria.

Oggi si celebra la giornata internazionale della libertà di stampa al liceo Giambattista Vico (via Salvator Rosa 117), la scuola che frequentò Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, nell’aula a lui dedicata. Sarà presente il fratello di Giancarlo, Paolo, pediatra ed ex parlamentare, impegnato da sempre nella lotta contro le mafie e nel sostegno ai familiari delle vittime innocenti.

Al forum con i ragazzi si parlerà dei limiti alla libertà di informazione in Italia e nel mondo: dalle minacce fisiche ai condizionamenti determinati dall’assenza di leggi a tutela dei cronisti.

Il dibattito, intitolato “Liberi di informare: i bavagli del nuovo millennio”, organizzato dal Sindacato unitario dei giornalisti della Campania (Sugc) in collaborazione con Articolo21 e Amnesty international, inizierà alle 9.30. L’evento è stato accreditato come corso di formazione per i giornalisti e attribuirà 6 crediti deontologici ai partecipanti.

Tra i relatori: il presidente e il segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa italiana, Vittorio Di Trapani e Claudio Silvestri; la segretaria del Sugc, Geppina Landolfo, il responsabile della formazione del SUGC e giornalista Rai Fabrizio Cappella, il segretario dell’UsigRai Daniele Macheda, il coordinatore nazionale di Articolo 21 Giuseppe Giulietti, la coordinatrice della campagne di Amnesty International Tina Marinari; la giornalista sotto scorta Rosaria Capacchione, la giornalista Amalia De Simone, i genitori di Mario Paciolla, cooperante napoletano ammazzato in Colombia. I lavori saranno coordinati dalla presidente della Cpo del SUGC Laura Viggiano. Ad aprire l’incontro i saluti della preside del Vico Maria Clotilde Paisio.

E’ a Giancarlo che mi sono ispirato per la presentazione della mia scheda informativa presso la redazione di AsLimItaly.

Mesi fa ho scritto alcuni articoli su i vari crimini di Putin. In redazione qualche buontempone mi fa:” Sei scemo? Quello (Putin) è potente, potrebbe farti ammazzare”. E io ho risposto:” Non sarei il primo né l’ultimo a morire per la libertà di informazione, e ne andrei orgoglioso all’altro mondo, sarebbe un onore conoscere persone che hanno dato la vita per la Verità, come Daphne Caruana Galizia.

Io non ho paura di scrivere. Cerco sempre le fonti più attendibili, confronto le notizie, inseguo la Verità riportandola in articoli in cui pongo la mia firma conoscendo il rischio nel trattare “argomenti scomodi”.

Se Putin o qualche altro criminale volesse “farmi fuori”, che ci provassero. Ho già subito una aggressione mortale e ne sono uscito con costole rotte e trauma facciale. Vorrei dire che come Nietzsche ne sono uscito più forte, ma la “batosta” fisica non ha ferito la mia anima, anzi. Non sopporto le ingiustizie, e come insegna il direttore Dott. Alessandro Fucci, c’è tanto male da combattere, persino dentro le istituzioni.

In Italia stiamo vivendo una stagione “cattiva” per la libertà di informazione. Ma vi posso garantire, per esperienza, che la Verità vi renderà Liberi, e viene sempre a galla.

Verum est.

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