Scontri con le forze dell’ordine in assetto antisommossa si sono verificati durante il corteo di una trentina di giovani che protestano per la presenza a Napoli di Roberto Vannacci.
I manifestanti intendevano superare le transenne e il cordone di polizia a protezione dell’area dove Vannacci presenta il suo libro, hanno lanciato palloncini pieni d’acqua(?) e poi colpito gli scudi degli agenti con aste di bandiera.
«Non capisco perché non vengono in sala in pace, io sono per il confronto civile, li ascolterei e mi confronterei con loro. E comunque no, non temo per la mia incolumità e non mi sento accerchiato» ha risposto il generale Roberto Vannacci sulla manifestazione portata dai centri sociali al suo arrivo a Napoli. «Ringrazio i contestatori, li invito a venire in questa sala a manifestare le loro idee, non mi sono mai sottratto al confronto. Ma questo invito che faccio non ha mai successo. Non mi sento accerchiato ma mi preoccupa il contesto che si è venuto a creare».
«Le opinioni – prosegue Vannacci – si combattono sul piano delle idee. E mi colpisce vedere che bisogna far ricorso a uno spiegamento di forze dell’ordine fuori dal comune per le mie iniziative: non è da un Paese civile come l’Italia. Io sono navigato – la considerazione del generale – ma da quando ho pubblicato il libro sta succedendo di tutto. I proprietari dei locali che ospitano le mie iniziative vengono minacciati e le mie frasi spesso manipolate».
Arcigay Napoli ha poi annunciato di aver presentato oggi alla Procura della Repubblica un esposto in cui si chiede alla magistratura di valutare se il volume «Il mondo al contrario» di Roberto Vannacci «sia un pericoloso veicolo di propaganda di idee, azioni, attività e comportamenti omofobi, sessisti e razzisti». «Nel riporre piena fiducia nell’operato della magistratura, e nei valori di uno Stato costituzionale che non può consentire in particolare a nessun cittadino italiano, tantomeno a un generale delle Forze Armate, il diritto di rivendicare sentimenti di odio e di disprezzo nei confronti di minoranze giudicate ‘non normali’, con inequivocabile riferimento alle comunità LGBTQIA+” i firmatari Massimo Arcangeli e Antonello Sannino «richiamano nel contempo tutti al senso di responsabilità, fuor della logica degli opposti estremismi, perché sia lo Stato di diritto ad adottare o a predisporre, per il tramite dei nostri ordinamenti, e con gli strumenti istituzionali di cui dispone, le misure confacenti al caso».
Ormai Vannacci va per la sua strada speditamente, e trova tanti sostenitori quanti contestatori.
“Parlate bene o parlate male di me, purché lo facciate”(Oscar Wilde).